Proprio grazie a queste qualità il Cilento inizia a diventare noto anche per itinerari turistici che ne valorizzano le aree interne, alla scoperta delle meraviglie del Parco Nazionale più grande d’Italia e di specialità gastronomiche uniche nel nostro paese.
E’ il caso, ad esempio, delle Grotte di Castelcivita, uno dei complessi speleologici più importanti d’Italia che, non a caso, è chiamato la porta del Cilento sotterraneo. La loro scoperta ha riscritto la preistoria, in quanto è uno dei pochi siti in cui ha vissuto sia l’homo sapiens che l’uomo di Neanderthal e una visita guidata in questo luogo è un’esperienza da documentario.
Il Cilento interno però è soprattutto natura incontaminata e panorami inconfondibili e in assenza di una promozione strutturale da parte delle istitutzioni, spesso è l’intraprendenzadi una o più persone singole a portare a scoprire un angolo nascosto di questo territorio, come nel caso del Belvedere di Trentinara dove è servita un’idea creativa per far scoprire una delle viste più incantevoli di tutto il Parco Nazionale: un cartello stradale che obbliga a baciarsi ha fatto il giro del web e ha portato tantissime coppie a scegliere questo sfondo per la foto ricordo su Instagram delle proprie vacanze.
Un cartello curioso è anche il “Chiuso per tramonto” che appare spesso davanti alla Libreria del Porto di Acciaroli, paese che, restando in tema letterario, ha avuto come ospite Hemingway. Un modo con cui il gestore della libreria, Paolo Baron, si riappropria del tempo perso nel resto dell’anno nella frenesia cittadina.
Inevitabile poi parlare di Cilento senza parlare di prodotti tipici: le mozzarelle nella mortella, le olive ammaccate, il fico del Cilento, le alici di menaica, la soppressata di Gioi o la cipolla di Vatolla, eccellenze tramandate per decenni da imprenditori agricoli ligi alle tradizioni, sono solo alcuni esempi di specialità che non hanno eguali ma che è molto difficile assaggiare al di fuori del territorio cilentano, a causa di produzioni limitate e deperibilità dei prodotti freschi. Eppur grazie proprio allo spirito imprenditoriale diffuso qualcuno sta provando a esportare le bontà di questa terra anche nel resto d’Italia: un esempio è DaZero, una pizzeria che nasce a Vallo della Lucania nel 2014 all’idea di Giuseppe Boccia, Paolo De Simone e Carmine Mainenti e in 5 anni è arrivata a Milano, Torino e Matera con l’idea di portare “il Cilento sulla pizza”. Un’idea che ha avuto grande successo tanto che DaZero è stata designata quest’anno la 15a pizzeria in Italia dall’autorevole classifica di 50 top Pizza. Un modo originale di promuovere il territorio grazie al quale sempre più turisti scelgono il Cilento: l’esperienza a cui tutti ambiscono è quella di provare sul posto un’eccellente esperienza gastronomica, partecipando ad eventi e sagre che durano tutta un’estate, con alcuni appuntamenti imperdibili che coniugano cibo e cultura come il Palio del Grano di Caselle in Pittari, Ciccimmaretati a Stio, la festa medievale di Teggiano o il festival degli Antichi Suoni di Novi Velia, tutti uniti da quel filo conduttore che è la Dieta Mediterranea, nata e ben custodita nel Cilento.