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Muore a 15 anni in un incidente: la lettera dei compagni di classe

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L’intera comunità di Praiano, perla della Costiera Amalfitana, nella provincia di Salerno, non riesce ancora a capacitarsi della morte di Pietro Villani, 15 anni, promessa locale del calcio, morto nella notte tra sabato e domenica a causa di un incidente stradale con il suo motorino.

Incredulità e sconforto anche tra gli amici di scuola con i quali il piccolo Pietro tra poco più di due settimane si apprestava a ritornare tra i banchi ma a causa di uno schianto fatale di lui rimarrà loro solo il migliore dei ricordi. Lo scrive Le Cronache.

Pietro non solo era amato sul campo da calcio ma ancor di più apprezzato dalla sua classe, dalla sua comitiva di amici.

Ieri di primo mattino gli alunni della prima A del Liceo Scientifico “Marini-Gioia” di Amalfi hanno appresa la triste verità e nonostante il dolore del momento hanno trovato la forza di inviare l’ultimo messaggio all’amico che adesso li accompagnerà per sempre.

«Ciao Pietro… Sei entrato nelle nostre vite per casualità, ed è stata la casualità più bella di sempre perché conoscere una persona come te è un onore! Eri un ragazzo disponile verso tutti, intelligente, educato, di bella presenza, bravo a scuola e nello sport, eri una di quelle persone che si potevano solo ammirare. Tu con il tuo sorriso e la tua simpatia sei da subito entrato a far parte dei nostri cuori e ci hai lasciati all’improvviso senza parole, straziandoci.

Eri un ragazzo eccezionale e noi avremmo potuto soltanto prendere esempio da uno come te, uno come pochi! Non sarà facile tornare tra quei banchi di scuola con la consapevolezza di non vederti mai più. Queste sono perdite che lasciano il segno in ognuno di noi. Ci stringiamo al dolore immenso e incolmabile dei tuoi genitori. Pietro vive in ognuno di noi!».

Soltanto dolore, tanto raccoglimento per quella che doveva essere una domenica d’estate ed invece come un terremoto ha portato la peggiore delle notizie in un territorio che fa della comunità la sua principale forza.

Fonte Le Cronache

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