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Salerno: bello al mattino poi… all’improvviso il mare si sporca

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Ancora una giornata cominciata bene e rovinata poi dal peggioramento improvviso della qualità delle acque del mare di Salerno. Come segnalato da alcuni lettori intorno alle 11.40 sul mare nel tratto del Lungomare Marconi improvvisamente sono comparse chiazze che galleggiavano sull’acqua. La scena è stata ripresa da uno smartphone.

Proprio ieri l’Arpac, dopo le numerose segnalazioni di questi giorni, è intervienuta con una nota ufficiale per ricordare le sue attività di controllo e rassicurare residenti e turisti.

Dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale ricordano che “oltre ai prelievi cosiddetti routinari vengono eseguiti da Arpac indagini e campionamenti aggiuntivi in caso di avvistamento o segnalazione di situazioni anomale (schiume, mucillagini, rifiuti solidi galleggianti, colorazione anomala, idrocarburi, ecc.), in tali casi sono intensificati i controlli in modo da poter escludere eventuali rischi sanitari, in linea con quanto previsto dalla legge”.

Non solo. Ma “le situazioni anomale che rappresentano un potenziale rischio di tipo igienico-sanitario sono, pertanto, sempre opportunamente indagate e valutate. In tali situazioni i tecnici a bordo, seguendo l’iter procedurale normativo e l’operatività delineata dalla Direzione Tecnica, provvedono a campionare, analizzare, comunicare e relazionare in merito agli esiti analitici ottenuti e a prendere contatti diretti con l’amministrazione comunale di riferimento per prevenire eventualmente l’esposizione dei bagnanti”.

E  come si evince dalla consultazione dei dati finora ottenuti nella stagione balneare in corso “la situazione è alquanto rassicurante dal momento che non sono stati registrati molti superamenti dei valori limiti degli indicatori fecali nei tratti di mare indagati.

I  fenomeni segnalati del tipo “schiuma bianca, chiazze oleose e in alcuni casi schiuma di color marrone in vari momenti della giornata” sono oggetto da sempre anche delle nostre indagini e si verificano in diversi tratti costieri regionali e nazionali, anche in zone in cui non è presente nessun tipo di impatto antropico.

Nella quasi totalità dei casi tali fenomeni, a meno che non siano presenti nelle immediate vicinanze di uno scarico inquinante,  sono da ascriversi a fattori naturali accentuati dalle alte temperature superficiali del mare e dallo scarso idrodinamismo delle acque” concludono dall’Arpac.

 

 

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