La prima parola d’ordine del Pd è discontinuità. Il nuovo governo deve prendere le distanze da quello appena caduto. Sembra chiara la chiusura a Giuseppe Conte e forse anche a Luigi Di Maio. La relazione di Zingaretti presenta anche quelle che sono le linee guida, o meglio le condizioni, da sottoporre al Movimento 5 Stelle. “L’impegno e l’appartenenza leale all’Ue per una Europa profondamente rinnovata, un’Europa dei diritti, delle libertà, della solidarietà e sostenibilità ambientale e sociale, del rispetto della dignità umana in ogni sua espressione. Il pieno riconoscimento dei valori Costituzionali e la centralità del Parlamento. Una politica di crescita economica fondata sulla sostenibilità ambientale e su un nuovo modello di sviluppo. Una svolta profonda nell’organizzazione e gestione dei flussi migratori fondata su principi di solidarietà, legalità e sicurezza. Una svolta delle ricette economiche e sociali a segnare da subito un governo di rinnovamento in una chiave redistributiva e di attenzione all’equità sociale, territoriale, generazionale e di genere. In tale logica affrontare le priorità sul fronte lavoro, salute, istruzione, ambiente, giustizia. Evitare l’inasprimento della pressione fiscale a partire dalla necessità di bloccare con la prossima legge di Bilancio il previsto aumento dell’Iva”, recita il virgolettato riportato da il Corriere della Sera.