Cosi’ il suo ‘popolo’ ha salutato Fabrizio Piscitelli, il capo ultras della Lazio assassinato con un colpo di pistola alla nuca lo scorso 7 agosto al Parco degli Acquedotti. Il funerale, dopo una lunga trattativa con la famiglia, si e’ svolto nel pomeriggio al Santuario del Divino Amore, sulla via Ardeatina.
Solo 100 gli ammessi alla cerimonia, blindatissima: erano scattati i dispositivi di sicurezza attorno alla camera mortuaria, al cimitero di Prima Porta – dove a fine cerimonia sara’ portata la bara dell’ultras – e naturalmente al Santuario.
Oltre 300 gli uomini delle forze dell’ordine schierati attorno al piazzale, dove si sono radunate centinaia di tifosi dietro a una transenna (forse non casualmente curva) attorno a una maxibandiera – l’unica – con gli occhi del Diabolik dei fumetti, da cui l’uomo, per anni leader del gruppo oltranzista degli ‘Irriducibili’ considerato vicino all’estrema destra, aveva preso il nome di battaglia.
Poco dopo le 14 arriva il feretro: è nero e lucido, con la scritta ‘Irriducibili’ su un fianco e gli occhi di Diabolik sulla parte frontale. Partono i cori da stadio e gli applausi e piu’ di un braccio si alza nel saluto romano.
Vengono visti entrare, tra i cento ammessi alla cerimonia, anche volti noti della Roma piu’ nera; qualcuno riconosce inoltre il fratello di Gabriele Sandri, il tifoso biancoceleste ucciso da un colpo di pistola nel 2007 a Badia al Pino, in provincia di Arezzo. E gli applausi si ripetono al termine della cerimonia, quando escono dal Santuario i primi dei cento ammessi a partecipare; a ruota esce il gruppo degli Irriducibili, da cui partono insulti e ostentati saluti romani all’indirizzo dei giornalisti. Ma non c’e’ ancora la salma.
Qualcuno dispone, proprio di fronte alla transenna, due supporti bianchi, verosimilmente pronti ad accogliere la bara ed esporla all’omaggio pubblico degli ultras. Ma vengono fatti rimuovere, una squadra di agenti di polizia con caschi e scudi si avvicina al piazzale e qui gli animi si scaldano.
Una ragazza, sembra proprio la figlia di Diabolik, si avvicina urlando alle forze dell’ordine: “Cosa siete venuti a fare” dice, mentre dalla folla sale il coro “rispetto, rispetto”. Arriva un’ambulanza per soccorrere la vedova dell’ultras, che tra il caldo, la tensione e il dolore del lutto viene colta da un malore.
Tra gentaglia ci si rispetta, provo sempre più ribrezzo verso la parte Ultras della Salernitana. Omaggiare un delinquente…. ma come siamo caduti in basso. Tutti a testa in giù ?
E pensa che questi pretendono di governare da soli…e di fare manovre economiche da 50 miliardi…e di fare I FASCISTI “DEMOCRATICI”…