Ieri mattina nella Procura di Vallo della Lucania che indaga sul decesso di Simon Gautier, l’escursionista francese trovato morto lungo la costa di Scario nel Cilento in fondo a un burrone, c’era il padre del 27enne accompagnato dal suo legale l’avvocato Maurizio Sica. Gli interrogativi da sciogliere sono diversi: Simon si è ferito gravemente con la prima caduta o la seconda ? E perché non ha risposto al telefono già nei primi minuti dopo la sua telefonata al 118?»
«Voglio sapere ha detto il padre – come sono state gestite le prime 24 ore di soccorso e perché mio figlio non è stato trattenuto al telefono il tempo necessario per comprendere esattamente dove si trovasse e cosa gli fosse esattamente successo». Si legge su Il Mattino oggi in edicola
L’ULTIMA TELEFONATA DI SIMON AL 118
Ma,se,perché,il problema è uno solo,perche’ Tuo figlio è andato dove non ci sono sentieri,dove non conosceva,da solo pur sapendo dei pericoli della montagna,quindi la colpa è solo sua,non dei soccorritori che per giorni sono stati in cerca senza fermarsi,quindi pianga suo figlio in silenzio e non dia colpe adesso a tutti,quando la colpa è solo di suo figlio,che voleva dimostrare di essere un esperto e bravo,ma che poi da ingenuo ha trovato la morte!!
A PUMMAROLA A SOTT’ E I MACCARUN A COPP’….é il solito disco. In Italia fai il tuo dovere nel Soccorrere un povero sventurato é tI ritrovi in un mare di guai. SIAMO OLTRE LA FRUTTA!!!
pace all’anima sua, è stato incauto perché non si fa trekking in una zona che non conosci e senza una guida …. ma cerchiamo di capire il dolore tremendo di chi sopravvive ai propri figli e la sua rabbia e soprattutto, lasciando da parte le polemiche stupide, anti-italiane dei soliti commentatori francesi (non i genitori …. gli altri che hanno dato fiato alla bocca in qst giorni) rendiamoci conto che il parco è bellissimo ma non è curato come si dovrebbe … l’ì per esempio c’è indicazione che ti porta al belvedere di ciolandrea ma non ti dice che è una strada chiusa (superato il belvedere vai avanti per un po’ sullo sterrato e poi ti trovi un canion che porta alla timpa del piombo e che ti impedisce di andare verso Lentiscosa) che il ragazzo non avrebbe mai fatto se lo avesse saputo (la sua intenzione era andare fino a napoli a piedi!) e avrebbe proseguito sulla statale che dopo s giovanni a piro ti porta a Lentiscosa … invece ha visto il belvedere ed è sceso giù per delle scalette che ti portano a sentieri che non dovresti mai percorrere …. allora: perché non ci sono indicazioni sul fatto che qll strada non porta da nessuna parte? perché quelle scalette non sono barrate? perché non c’è nessuno a controllare?
Caro genitore tu cosi arrogante come gran parte dei francesi perchè non hai convinto tuo figlio a farsi attrezzatura necessaria per essere soccorso, sono zone dove non si va col cell. ma con il GPS. Buona pace a Simon, ora però caro genitore francese stai esagerando, ti abbiamo già dato troppo ascolto e messo a rischio squadre di salvataggio per trovare tuo figlio. Apprezza i’impegno come noi rispettiamo tuo figlio.In quanto a capacità siete messi peggio di noi.
O siete Salviniani o Pentastellati. Solo persone come loro possono fare ragionamenti tali…Ma che tipo di segatura avete nel cervello? Di faggio, castagno o pioppo?
Per Azzz mi fai pena
nessuna politica, siamo solo persone che pensano perchè hanno un cervello … il tuo invece latita ed è x qst che sei solo capace di violenza verbale …. non di esprimere un tuo pensiero … fai pena!
Ma secondo voi è una cosa normale che se uno chiama dalla Campania rispondono dalla Basilicata?Nella savana africana stanno mille anni avanti. Scusaci Simon pensavi di venire in un paese civilizzato senza sapere di venire nel Terzo Mondo…
Permettetemi una banale osservazione.. al di là della bandiera politica, abbiamo appena ascoltato la telefonata di un ragazzo che potrebbe essere un figlio,un fratello, qualcuno a cui vogliamo bene.. ho sentito un giovane disperato che con voce tremante quasi come fosse l’ultima occasione chiede mi potete aiutare..È terrorizzato,è solo è ferito mortalmente,è lontano dai suoi cari e persino dalla sua patria..e capisce dalle risposte si chi dovrebbe aiutarlo che le speranze di cavarsela sono davvero poche. Sto male io ad ascoltarlo, figuriamoci chi lo amava. Adesso io michiedo, ma dove è finita quell’Italia che invece di incazzarsi per un padre disperato si immedesima nel dolore di chi soffre e lo sostiene quasi come fosse il suo il dolore?!?