La dichiarazione del sindaco Alessandro Chiola all’indomani della conferenza di servizi con la Regione Campania.
“Vogliamo che si rispettino i patti, le leggi e i progetti! L’emergenza rifiuti di altri comuni non può ricadere su un territorio che ha già accolto in passato tantissima immondizia nella discarica di Parapoti, per la cui chiusura ha lottato l’intera comunità, ed oggi è presente un progetto di messa in sicurezza e bonifica approvato, quindi la discarica va definitivamente chiusa!
Durante la conferenza di servizio tenutasi lunedì 19 agosto presso gli uffici distaccati della Regione Campania a Salerno ho ribadito che siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni che la normativa mette a disposizione per contrastare ogni altro atto che non vada nella direzione di bonifica e messa in sicurezza di Parapoti”.
Il Primo Cittadino Chiola, in sede di riunione, ha espresso parere sfavorevole alla costituzione di un impianto di recupero di rifiuti non pericolosi e chiesto l’ultimazione repentina della messa in sicurezza della ex discarica di Parapoti così come da progetto definitivo approvato con decreto dirigenziale regionale n. 154 del 27/07/2012 redatto ai sensi del D. Lgs.vo n. 36/2003 a valere sui fondi POR 2013/2017 obiettivo operativo 1.2.
“Inoltre, – prosegue il sindaco- ho fatto notare in sede di conferenza la non conformità del progetto in discussione in quanto non rispetta gli indirizzi del finanziamento originale, è cambiato letteralmente la progettualità e la finalità. Anche questo sarà oggetto di ricorsi ed opposizione agli organismi preposti.
La Regione Campania non può esercitare coattivamente il proprio potere imponendo la modifica dei progetti già approvati. Ho dato mandato ad un pull di tecnici amministrativi e giuristi per studiare tutte le azioni per opporsi a questa prepotenza, inoltre sarà convocato un consiglio comunale aperto a tutte le forze sociali economiche e imprenditoriali oltre a coinvolgere i sindaci del futuro sub ambito per ribadire l’autonomia e la bonifica del sito di parapoti. Basta azioni di prepotenza calate dall’alto”.
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