Secchiello, paletta, salvagente. Tutto pronto. Ovviamente asciugamano in spalla per godersi la tintarella di un caldissimo ormai fine agosto. Cosi una giovane mamma si è presentata su una spiaggia del litorale ebolitano in compagnia della propria piccola. Crema protezione sulle spalle della bimba e poi lei di corsa a creare castelli di sabbia e buche in riva al mare. Poi telefono alla mano, l’immancabile amico/nemico della nostra estate: whatsapp e facebook. La giovane mamma si distrae, sembra ritrovarsi con il telefono in un mondo ovattato dove non si sentono più voci o suoni. E cosi, Camilla, il nome della bimba di cinque anni forse “abbagliata” da un’amichetta si inizia ad incamminare sulla battigia. E metro dopo metro si allontana di oltre 300 metri. Ecco le urla disperate della mamma: Camilla, dove sei???? Scatta il panico. Le altre mamme fanno capannello, cercano di tranquillizzare la donna in crisi di ansia. C’è chi cerca tra gli ombrelloni, i bagnini scrutano con il binocolo in mare. Poi ad un tratto eccola apparire in braccio ad un padre che vedendola smarrita e piangente la riporta dalla mamma. Una distrazione fatale che ognuno di noi forse anche per poco commettiamo con uno dei nemici/amici del nostro secolo, il cellulare.