I giudici della prima sezione del Tar di Salerno hanno accolto l’istanza cautelare formulata dai legali della famiglia. Ora ci sarà una riformulazione del Piano educativo individualizzato dell’alunno e quindi una integrazione delle ore di sostegno negate. Una vicenda comune a tante famiglie e che potrebbe ben presto spingere altre persone a rivolgersi al Tar per tutelare a scuola il diritto allo studio del minore.
«A fronte della accertata patologia che affligge il minore», non risulta che presso la scuola sia stato predisposto un Piano educativo individualizzato «mediante la determinazione delle ore di sostegno in ragione di una compiuta valutazione della patologia che affligge lo studente».
«Ritenuto, pertanto, – scrivono i giudici nel dispositivo – che la proposta istanza cautelare debba essere accolta rimandando alle amministrazioni resistenti, per quanto di rispettiva competenza, la riformulazione del Pei e dei necessari servizi sanitari, onde assicurare in via interinale il diritto allo studio del minore».