Salerno ricorda gli Agenti vittima dell’attentato delle BR del 1982

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Nel corso della mattinata in Piazza Vittime del Terrorismo a Salerno, alla presenza del Questore della Provincia di Salerno, dott. Maurizio Ficarra e delle Autorità Civili e Militari, si è tenuta la cerimonia per ricordare il barbaro attentato terroristico che provocò, in data 26 agosto 1982, in via Parisi (ora Piazza Vittime del Terrorismo – Quartiere Torrione), la morte dell’Agente della Polizia di Stato Antonio Bandiera, dell’Agente Scelto della Polizia di Stato Mario De Marco e del Caporale dell’Esercito Italiano Antonio Palumbo.

Il Questore, nel suo discorso, ha voluto ricordare e onorare  il sacrificio di questi uomini coraggiosi, caduti nell’esercizio del loro dovere, richiamando la necessità di non rassegnarsi all’odio e alla violenza.

Sono poi intervenuti il Colonnello Giacomo Giannattasio, Comandante del reggimento Cavalleggeri Guide 19° di Salerno e l’Assessore al Comune di  Salerno Domenico De Maio.

Dopo la deposizione delle tre corone di alloro (una della Polizia di Stato, una dell’Esercito Italiano e una del Comune di Salerno) presso il monumento eretto in memoria delle vittime e l’esecuzione del brano musicale “Il Silenzio”, un militare dell’Esercito ha letto la “Preghiera della Patria”.

La cerimonia è proseguita con un minuto di raccoglimento   durante il quale la vedova dell’Agente De Marco ha adagiato un fascio di fiori ai piedi del monumento –  e con una benedizione del  Cappellano Provinciale della Polizia di Stato e si è conclusa con la lettura della “Preghiera del Poliziotto”.

La Polizia di Stato, commemorando il sacrificio dei suoi caduti, insieme alla cittadinanza salernitana, alla presenza  dei familiari delle vittime e del Presidente della Sezione di Salerno dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, ha inteso celebrare  non solo il ricordo delle giovani vite spezzate che appartengono al patrimonio morale del nostro paese, ma soprattutto la speranza di un impegno coerente di tutti per difendere ed affermare la civile convivenza degli uomini ed i valori democratici della libertà e della giustizia.

1 Commento

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  • Belle parole ma i figli e le mogli degli agenti morti con i familiari del militare trucidato avrebbero voluto volentieri farne a meno…..e vivere una vita con i loro familiari….pena per tale crimine non è mai sufficiente….molti di quelli che agivano in nome di una utopistica ideologia sia di destra che di sinistra te li ritrovi a fare i soloni in qualche dibattito pubblico o tavola rotonda….per me avrebbero dovuto marcire e morire in galera…..uno struggente ricordo per i morti e una maledizione eterna per gli assassini materiali e morali.

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