Gli investigatori ritenevano che l’uomo, anziché provare a uscire dalla città superando controlli e posti di blocco, avesse cercato di rimanere in zona, contando sull’appoggio di amici: le ricerche concentrate nell’area della stazione ferroviaria centrale hanno portato all’arresto. Un’evasione nelle più classiche modalità dei film di una volta, e infatti bisogna andare indietro di decenni per scovare un precedente analogo.
Lisowski è a giudizio da giugno scorso (con il rito abbreviato) con l’accusa di aver ucciso a Napoli un giovane ucraino di 36 anni, laureato in Storia, da anni in città e che per vivere faceva il manovale. L’ucraino fu colpito perché intervenne in una lite a difesa di un ragazzo italiano.
L’hanno arrestato squadra mobile e carabinieri, sorprendendolo in strada. Lisowski era solo. E’ un pericoloso assassino: un anno fa uccise a coltellate un uomo di nazionalità ucraina, che gli aveva impedito di molestare una donna.
“Sono orgoglioso delle donne e degli uomini della questura, che hanno lavorato con impegno e professionalità straordinari. Questa cattura è inoltre frutto di una perfetta sinergia e di un efficace scambio di informazioni con i colleghi dell’Arma dei Carabinieri”: è il commento del questore di Napoli, Alessandro Giuliano.