“Di Maio non ha mai chiesto il Viminale per il M5S. Prima per noi vengono i temi”, è la replica del M5S.
“Facciamo tutti un passo indietro. Di Maio non si assuma una responsabilità così pesante. Le sue ambizioni personali rischiano di far saltare un accordo per dare al Paese un governo nuovo. Dissinescare le clausole dell’Iva vale molto di più che salvare un incarico ministeriale” è l’invito del presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci.
Prosegue tutta in salita la trattativa tra il Pd e il M5S per mettere in fila le questioni più complicate dal punto di vista del programma, come la manovra 2020, giustizia e decreti sicurezza. L’incontro tra le delegazioni del Pd e del M5S, che era stato previsto per le 11, è stato ufficialmente annullato con una telefonata da Palazzo Chigi.
“Oggi alle 16 al Nazareno – riferisce una nota del partito democratico – si riunisce la cabina di regia del Pd per assumere le decisioni conseguenti sulla crisi di governo, anche a seguito della cancellazione, da parte della presidenza del Consiglio, dell’incontro previsto questa mattina a Palazzo Chigi con la delegazione M5S”.
“Se si vuole veramente arrivare a un accordo basato su contenuti e programmi utili al Paese – afferma Emanuele Fiano del Pd – i 5S devono abbandonare il metodo degli ultimatum e confrontarsi sulle cose concrete da fare”.
Le speranze di un accordo Pd-5S non sono ancora del tutto perse, ma la distanza tra le due formazioni è evidente. Come emerge, ad esempio, dal tweet di Francesco Bonifazi: “Sono uno serio e reponsabile. Credo al governo istituzionale. E mi va bene anche Conte. Ma se devo accetare Di Maio al Viminale, per me si può andare a votare subito”.
Fonte Repubblica.it