«Fa troppo caldo, impossibile aprire le scuole il 9 settembre». Lo dice un preside

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L’apertura delle scuole prevista per il giorno 11 settembre anticipata in alcuni casi al 9 settembre sta suscitando un animato dibattito che coinvolge mondo della scuola e famiglie sull’opportunità di un’apertura cosi’ anticipata degli istituti.

Il dibattito non si sviluppa solo sui social dove abbondano ormai i post di chi si dice perplesso della scelta fatta in Regione Campania, ma anche nei luoghi di incontro dove l’argomento è diventato una delle discussioni più frequenti con la maggior parte degli interessati che si dice contrario. Lo scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola

Quelli con qualche anno in più ricordano la fatidica data del primo ottobre che segnava per tutti l’avvio della scuola. Una data che in questo caso in Campania è anticipata di due decadi .

La cosa in se potrebbe avere dal punto di vista formativo anche dei vantaggi per i ragazzi , ma i problemi che vengono sottolineati evidenziano invece una serie di questioni che rischiano di far diventare davvero pesante il suono della campanella ormai imminente.

«Immaginate  cosa significa per una prima elementare con i bambini che dal mare passano ai banchi di scuola in ambienti senza aria condizionata dove dobbiamo tenere chiuse le finestre per motivi di sicurezza. Se questo caldo dovesse persistere mi spiegate come potrebbero resistere quei piccoli?». Lo dice un insegnante a Le Cronache.

Sulla questione c’è anche il pensiero di Alessandro Turchi, preside del PROFAGRI, unica scuola in Campania ad occuparsi esclusivamente di agricoltura: Turchi pensa che i calendari scolastici andrebbero rivisti?

“Una nazione come l’italia, in cui la stagione estiva si protrae ben oltre agosto, ed in cui le scuole non sono attrezzate, non può aprire le attività didattiche subito dopo la prima settimana di settembre. Le scuole non hanno aria condizionata e non sono pronte a far svolgere lezione quando ci sono temperature oltre i trenta gradi.

Siamo comunque alle solite, quando si parla di scuola da noi non si programma, non si investe, non si dà importanza a questo vitale settore. Quasi che la scuola sia un inutile e fastidioso di più, che non ha bisogno di organizzazione ed investimenti. Ed allora i nostri alunni si preparino a soffrire, con l’idea che la scuola è altro dalla società, con il caldo asfissiante dei primi di settembre ed il freddo di aule mal scaldate in inverno. Va bene così.”

Fonte Le Cronache

23 Commenti

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  • Questo Preside dovrebbe essere esiliato in Siberia e senza possibilità di replica perché la scuola pubblica ci ha rotto le scatole, stanno sempre in festa, un genitore che lavora non sa dove sbattere la testa, ormai il pubblico con questo caspita di posto fisso è finito. In Italia se si vuole diventare mamma bisogna fare l’insegnante altrimenti puoi morire o non lavori o non fai figli e d’estate invece di organizzare campi estivi o attività alternative, vedi quelle belle insegnanti tutte stese al sole sul loro lettino in riva al mare. E questo basta perché si potrebbe continuare all’infinito anche sulla preparazione e sullo spirito di abnegazione che salvando la faccia di qualche insegnante perbene il resto è tutto dire!

  • come diceva totò..ma mi faccia il piacere!! Già state in vacanza due mesi all’anno senza lavorare!!

  • Credo che il dibattito debba essere messo seriamente in tavola rotonda. Le scuole già da marzo aprile soprattutto le aule malmessi con sovraffollamento di bambini ed esposte al sole. Parla un genitore dove ogni anno ad aprile in classe i bambini dell infanzia sono già in pantaloncini, infradito e canotta. Ma dico.. Può essere mai?? Allora bisogna attrezzare le classi di aria condizionata e mettere a norme il numero di bambini

  • Fate una cosa: Apritele direttamente il 7 di gennaio!
    Condivido in pieno il commento di sopra.

  • Per le ore 8,17
    Lei ha bisogno di una baby sitters e non di una scuola il resto è solo astio.
    Un’altra cosa vi ricordate di quel ministro area destra (ma questo non è importante) che voleva tenere le scuole aperte anche d’estate in Italia senza avere niente a supporto per la calura?

  • Il discorso è molto più complesso dei vostri commenti.
    Per “Viviamo nella Repubblica delle Banane”: sai chi parcheggia i figli a scuola e non ne vuole sentire parlare? Soprattutto chi non lavora. Il tuo è un commento fuori luogo.

  • Perché non vi pigliate una laurea nella vita reale e non quella della strada e venite a faticare con quelle belle teste di cazzo dei vostri figli? Sarebbe bello vedervi squagliare in qualche prefabbricato mentre i tanto amati pargoli di cui non vedete l’ora di disfarvene vi ammorbano l’anima.

  • C’è centrano gli insegnati che fra l’altro sono già a scuola. Provate voi ad andare a scuola in una classe esposta al sole con 30 gradi di temperatura, aule gelate d’inverno e roventi d’estate. Non sono un insegnate e sono pienamente d’accordo col preside. La scuola è sempre di più una cenerentola magari se ne parla quando crolla qualche soffitto e ci scappa il morto, per il resto sbiaditi luoghi comuni che sono il frutto di una becera ignoranza

  • Andate a zappare la terra…… Mo fa troppo caldo e poi l’allerta meteo, poi fa troppo freddo e mancano i fondi per accendere i termosifoni. Poi viene Natale e poi tutti i possibili ed immaginabili….. Ponti. Scusate, ma devono lavorare solo quelli che lavorano nel privato pagare le tasse per pagare gli stipendi a queste persone? Condivido con Viviamo nella repubblica delle banane.

  • Cosa devono dire i poveri operai che lavorano per strada asfaltando le nostre vie con esalazione di sostanze tossiche ad altissime temperature?
    Il preside e tutto il corpo insegnante dovrebbe essere messo ai lavori forzati spaccando le pietre nelle cave.

  • Quanti analfabeti funzionali! Leggete e non capite! O probabilmente vi siete fermati al solo titolo.
    In quale punto dell’articolo si legge che il dirigente scolastico teme il calore per sè e per i docenti? Al contrario, teme il caldo per i piccoli alunni. Già l’anno scorso le scuole iniziarono ai primi di settembre, con la gente ancora in spiaggia, e mio figlio con i suoi compagni erano costretti a fare la sauna in classi esposte al sole, senza aria condizionata e con gli infissi rotti.
    E ricordo che sono ormai venti anni che i professori non fanno più “tre mesi” di ferie, ma le classiche tre settimane come tutti. Durante il periodo estivo sono coinvolti in diverse attività di preparazione.

  • Matteo ma fammi il piacere di non dire cazzate. Sulla carta sono 3 settimane di ferie come tutti i comuni lavoratori dipendenti. Realmente sono due mesi e una settimana con l’appoggio e complicità dei presidi e dei segretari. Al mio paese che è anche il tuo, si dice Fatt’ accattà ra chi nun t’ canosc(fatti comprare da chi non ti conosce)

  • In una cosa gli italiani primeggiano l’ignoranza e nel merito di chi legge o tutto o non tutto ma alla fine poi non capisce niente e sbraita giudizi secondo le sue esigenze (diciamo così)

  • Voi che siete così certi di quello che dite, accusando apertamente un’intera categoria di insegnanti, avete le prove? Se è così, denunciateli alle autorità competenti. Altrimenti state solo calunniando.
    Io di mio posso dire che ho amici insegnanti che si fanno il “mazzo” anche nel periodo estivo, per non dire ovviamente del periodo scolastico. Gente che fa il proprio mestiere con amore e dedizione, al di là dei quattro soldi che guadagnano.
    E comunque, se anche fosse come dite voi, cosa c’entra con l’argomento dell’articolo, che ancora dimostrate di non aver letto o di non aver capito? Qua si parla di strutture inadeguate a recepire piccoli alunni in un periodo ancora estivo per temperature.

  • Per “Viviamo nella Repubblica delle Banane”: la scuola non è un parcheggio dove sistemare i figli quando si va a lavorare, né tantomeno è una ludoteca. Il problema affrontato da quel dirigente è reale e oggettivo: quando le temperature sono molto alte diventa veramente sfibrante stare in un’aula 5 metri x 5 metri in trenta!!! Manca l’aria… e questo lo dicono non sono gli insegnanti, ma anche i discenti. Perché attaccate sempre gli insegnanti? Se tu ritieni che così bello fare il mestiere dell’insegnante, laureati, prendi l’abilitazione, partecipa al concorso e poi ne riparliamo…

  • Sarò il solito malpensante ma, la “preuccopazione” per i bambini, è solo una scusa.

  • Almeno, quando rispondete, avete prima letto quello che c’è scritto nella notizia?

  • l’inizio delle scuole nella prima decade di settembre è arrivata perchè all’istituzione scuola è stata data molta libertà di scelta. mi spiego meglio… prima le scuole avevano tutte lo stesso calendario diviso per regioni mentre adesso ogni scuola è autonoma… i ponti e le feste sono decisi direttamente dal dirigente scolastico, a pasqua vi è una intera settimana di vacanza per gli alunni mentre prima si andava a scuola sino al venerdì ed al martedì si rientrava mentre adesso non è più così, senza contare che adesso si adotta, in molte scuole ed istituti, la settimana corta – lunedì / venerdì – anticipando l’orario di ingresso e posticipando di poco l’orario di uscita da scuola… quando andavo a scuola, ricordo che si attendeva la festa di San Matteo per iniziare…

  • Dicono che adesso le scuole durano poco… Ma se tanti anni fa si iniziava il primo ottobre???!!!

  • Per expat: “le feste e i ponti” non sono decisi dal dirigente. C’è un calendario scolastico regionale al quale far riferimento e ad esso ogni scuola deve attenersi; l’autonomia scolastica consente al Consiglio d’Istituto, del quale fanno parte anche alcuni genitori, di decidere se inserire dei ponti, ma in questo caso si va ad anticipare l’apertura della scuola perché i giorni e le ore di lezione devo essere quelli stabiliti a livello nazionale. Detto questo, nessuna scuola può “rubare” giorni: come in Italia, anche in Danimarca, Olanda e Liechtenstein i giorni di lezione nel calendario scolastico sono 200.
    Un altro appunto: la settimana corta non priva i ragazzi di ore di lezione perché le ore sono sempre 30 a settimana. Piuttosto che trascorrere cinque ore al giorno per 6 giorni, gli alunni trascorrono 6 ore al giorno a scuola per 5 giorni.
    Prima di dare notizie false e tendenziose, occorre informarsi bene.

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