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Turismo: stagione in chiaroscuro in Campania, dati in flessione

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sStagione turistica in chiaroscuro per la Campania, i dati dell’Abbac e dell’Osservatorio Otei palesano una flessione che in alcuni territori è stata anche del 20% in meno rispetto allo scorso anno. Gli operatori sperano per Settembre. Fattori esogeni, come il successo di destinazioni più a buon mercato per il turismo balneare, soprattutto per le vacanze degli italiani, come l’area balcanica, Grecia, Paesi del Nord Africa e Spagna e fattori endogeni come le storture del territorio con poca organizzazione turistica, carenti infrastrutture e servizi, scarsa professionalità, abusivismo ricettivo, percezione di insicurezza e difficile mobilità soprattutto per la Costiera Amalfitana, Penisola Sorrentina, isole del Golfo e aree interne.

Ma non mancano le difficoltà registrate nel settore ambientale, con allarmanti dati su balneabilità di alcune importanti aree costiere che hanno destato preoccupazione.  Migliorano le esperienze di viaggio dei turisti che recensiscono online  malgrado diverse problematiche.

“Speriamo in settembre che possa mitigare i guasti di una stagione che per la prima volta, come già annunciato dalle previsioni, ha registrato una flessione. A Napoli, che prue registra un calo di pernotti per circa il 10% si consolida la permanenza di viaggiatori, con una media di 2,5. Un dato interessante considerato che fino a qualche anno fa, il turismo agostano era essenzialmente legato ad un solo pernotto per consentire poi di raggiungere le altre località turistiche.

“Un segnale incoraggiante che dimostra i passi compiuti anche grazie alla frequenza dei voli e alle maggiori opportunità culturali  offerti ad un target sempre più alto di viaggiatori ma si può fare molto di più – dichiara il presidente Agostino Ingenito –  Come per una calendarizzazione annuale di mostre ed eventi, migliore promozione verso mercati nuovi e rafforzamento dei canali tradizionali oltre ad una forte azione contro abusivismo, illegalità e sicurezza”.

Nel bilancio complessivo di questa estate 2019 vengono messe nel conto anche le mancate scelte compiute sinora della Regione, che non si è ancora dotata di un piano di sviluppo regionale, con carenze strutturali relativi a portali di informazione, strumenti di assistenza e gestionali dell’organizzazione turistica.

“Manca ancora una visione strategica, che pure ci era stata annunciata più volte con un codice del turismo e scelte tecniche operative, come per la ripartizione di ambiti, la gestione dell’agenzia unica del turismo e la sua promozione – continuano dall’Abbac – Molti enti non dialogano tra loro, poche vere sinergie con i privati, eventi non coordinati e promossi in tempi e modalità non corretta mentre restano sul tappeto le gravi difficoltà di mobilità, basti pensare alla Circumvesuviana, alle ridotte corse integrative delle vie del Mare, alla fruizione di spazi e parcheggi e al traffico insostenibile verso località che come per la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana dovrebbero essere tutelate e protette considerata la loro fragilità.

“Occorre un dialogo franco e diretto, per cogliere le opportunità di un segmento economico sempre più rilevante in Campania – continua Ingenito – Si deve fare di più e meglio su risorse europee, cogliendo l’opportunità della nuova programmazione Ue e utilizzando le cifre già stanziate e non utilizzate per il turismo, puntando ad una vera cabina di regia, che coinvolga tutti gli attori della filiera.

Troppe tasse e imposte da parte dei Comuni per la tarsu, spendita non direzionale delle imposte di soggiorno per i Comuni che la applicano e servizi non all’altezza di destinazioni anche prestigiose.

Va bene l’aeroporto di Capodichino con i tanti voli e rotte offerte, come pure l’avvio speriamo a breve a pieno regime del secondo aeroporto di Salerno ma si deve lavorare ad una sinergia istituzionale e privata che punti alla qualificazione dell’offerta, al rafforzamento di infrastrutture, al potenziamento dei collegamenti del trasporto pubblico, per evitare ad esempio lo spopolamento nelle aree interne con un progetto concreto di incentivazione turistica e sostenibile e puntando ad una destagionalizzazione vera fatta con pacchetti turistici integrati che coinvolga tutti i settori da quello naturalistico, termale,  escursionistico e religioso oltre a quello accessibile.

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