Al pronto soccorso solo se strettamente necessario: è l’appello che arriva dall’Ospedale Santa Maria della Speranza, dove, dallo scorso 28 agosto, è scattato il piano di evacuazione della struttura in vista delle operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico a Battipaglia, previsto per domenica 8 settembre. L’Asl ha comunicato nei giorni scorsi che il nosocomio battipagliese non accetta più ricoveri fino a quando la situazione non sarà riportata alla normalità. Il pronto soccorso rimane a disposizione, per ora, solo per i casi da codice rosso. Nel frattempo, i pazienti già ricoverati verranno gradualmente trasportati presso altri presidi. Entro il 6 settembre saranno dimessi tutti e verranno trasferiti anche i ricoverati in rianimazione. L’ospedale resterà chiuso e presidiato dalle forze dell’ordine fino al giorno di riapertura, lunedì 9 settembre. Le attività di evacuazione e trasferimento – fanno sapere dall’Asel – saranno effettuate nel rispetto delle peculiari esigenze dei pazienti e sotto lo stretto controllo del personale medico, infermieristico e delle forze dell’ordine. Per consentire che l’evacuazione proceda in fretta e senza intoppi, però, è necessaria la collaborazione anche dei cittadini. Dall’ospedale fanno sapere infatti che nonostante i ripetuti avvisi, al pronto soccorso continuano a recarsi circa 120 persone al giorno. I pazienti che vengono visitati devono poi essere trasferiti, però, presso altre strutture. Affollare il pronto soccorso in questi giorni, senza un’emergenza da codice rosso, significa rallentare le operazioni di evacuazione dell’ospedale. Presso il nosocomio di Eboli, intanto, sono stati allestiti 25 posti letto per accogliere i pazienti provenienti dal pronto soccorso di Battipaglia. Nei prossimi giorni verranno trasferiti nelle altre strutture sanitarie quanti sono nelle condizioni di essere dimessi.