La banca che aveva concesso il mutuo non avendo ricevuto i pagamenti delle rate aveva deciso di mettere all’asta l’immobile. Il 5 settembre scorso la svolta: il tribunale di Nocera Inferiore, al termine di una procedura durata tre anni, emette una sentenza che ha ridato una speranza di vita all’operaio e padre senza lavoro, alla moglie, ai due figli, ma soprattutto non ha tolto loro la casa. Lo scrive Il Mattino
Il giudice Bianca Manuela Longo ha approvato ed omologato il piano di pagamento del debito che era stato elaborato da Giulio Pennisi dello studio Pennisi & Partners, vice presidente dell’Ordine dei commercialisti di Nocera, attraverso l’Organismo di Composizione della Crisi, unico ente attualmente abilitato alla gestione di tali procedure.
La decisione del magistrato annulla tutte le attività esecutive in corso e consentirà alla famiglia di pagare i debiti scaduti in misura ridotta e con un piano di rientro della durata di ben 16 anni. La proposta, seguita anche dagli avvocati Giuseppina Gambardella e Giuseppe Gargano, è stata redatta grazie alla legge sul sovraindebitamento, nota anche come «salva suicidi», che riserva tale opportunità sia alle famiglie in difficoltà che a tutte le attività economiche, incluse le società, non fallibili.