In particolare, durante il sopralluogo il personale intervenuto ha verificato che l’intero sistema di raccolta dei reflui era abusivo, realizzato in maniera del tutto artigianale e, dunque, in violazione della normativa ambientale di riferimento.
Si è infatti rilevato che i reflui confluivano in 2 vasche di raccolta non autorizzate, di cui una a tenuta ed una di natura artigianale, con conseguente dispersione degli stessi direttamente su nudo terreno. Gli scarichi di lavorazione, invece, confluivano tutti in una fossa a cielo aperto, opportunamente occultata da cumuli di sterpaglie.
Tale sistema di smaltimento dei reflui e dei residui di lavorazione creato, pone in potenziale pericolo l’ecosistema marino e costiero dato che l’attività di ristorazione sequestrata si trova in un’area particolarmente sensibile in quanto sita all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo del Diano e Alburni e a pochi metri dall’Area marina protetta Costa degli Infreschi e della Masseta e per questo ancora più attenzionata.
I controlli sono stati eseguiti in collaborazione con il Comune di Camerota e con la Società CONSAC gestioni idriche spa. L’attività d’indagine condotta, si colloca nei più ampi controlli effettuati dal Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera per il rispetto della normativa ambientale.
Sarà perseguita ogni attività commerciale che smaltisce in maniera illecita i reflui. – fa sapere il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Palinuro, T.V. (CP) Francesca Federica DEL RE- È una problematica che incide significativamente sulla qualità delle acque e sul patrimonio ambientale costiero, motivo di vanto anche delle stesse attività commerciali che con la loro condotta illecita contribuiscono, invece, ad inquinare.
Comunicato e foto: Guardia Costiera
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