Lo studio rappresenta ad oggi la più vasta attività di valutazione e monitoraggio del mondo universitario.
“THE Times” rileva, infatti, le performances di migliaia di università mondiali considerando le loro mission fondamentali: didattica, ricerca, trasferimento delle conoscenze, prospettive internazionali.
In questa edizione l’Università di Salerno conferma il proprio posizionamento nella top 400 degli atenei mondiali e si colloca al 7° posto tra gli atenei statali d’Italia presenti nel ranking. Inoltre, sempre dal confronto con gli atenei nazionali, l’Università di Salerno è il primo Ateneo del Sud anche in questa classifica, al pari di quanto accade in quelle nazionali.
“Siamo orgogliosi di aprire l’anno accademico con questi risultati – dichiara il rettore Tommasetti – La classifica The Times, che rappresenta ad oggi la più corposa graduatoria universitaria internazionale, ci colloca al 372° posto al mondo, primi in assoluto al Sud anche quest’anno”.
Qualità dell’insegnamento, reputazione accademica, citazioni scientifiche, capacità di attrarre finanziamenti esterni e internazionalizzazione sono i parametri presi in considerazione per comporre il ranking.
L’Ateneo di Salerno brilla in particolare per l’indicatore “Citations” (influenza scientifica) che esamina il ruolo delle università nella diffusione di nuove conoscenze e che viene studiato calcolando il numero di volte in cui i lavori di ricerca pubblicati da una università vengono citati da studiosi a livello mondiale.
Per questo indicatore, l’Università di Salerno è ancora prima tra le italiane (al pari del “San Raffaele” di Milano tra le private) e all’85° posto al mondo con un punteggio pari a 94 (87.8 lo scorso anno).
“E proprio in riferimento alla Ricerca – continua il rettore – dopo la privata e tematica “San Raffaele” di Milano ci siamo noi come università Italiana più influente. È un risultato di cui non possiamo che essere soddisfatti e che va a premiare gli sforzi messi in campo in questi anni per rendere UNISA un punto di riferimento a livello internazionale.
Guadagnare posizioni nel confronto con gli atenei del mondo è, a mio parere, uno dei modi più efficaci per migliorare le prospettive di studio, formazione e lavoro per i nostri giovani, che rappresentano sempre il punto di riferimento delle nostre azioni”.