L’indagine è scattata nel 2017 quando un 32enne di Agropoli avrebbe prodotto note di presentazione di debito fasulle, relative a una società, per un valore di 185mila euro. Una raggiro possibile grazie alla complicità di un donna (accusata di favoreggiamento personale) che gli aveva sbloccato il conto, “congelato” dalla direzione della Banca di Credito Cooperativo cilentano. Una volta incassato il denaro l’uomo lo avrebbe distribuito su conti o con spese per schede telefoniche agli altri indagati, tre avellinesi accusati di concorso in riciclaggio.
Sui loro conti sarebbe transitato il denaro per occultarlo. Nello specifico 20mila euro sul conto corrente di un 34enne, 10mila su quello di un 32enne e 40mila per un 39enne. Dovranno comparire in aula, con gli altri imputati, il prossimo 24 gennaio. Quando saranno difesi, fra gli altri, dagli avvocati Carolina e Annibale Schettino del foro di Avellino e Gabriele Nuzzi, Gerardo Russomando e Vincenzo Mazzotta del foro di Salerno
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