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Bombe carta, coltelli e feriti: ora il calcio a Nocera può finire davvero

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Il bilancio di una guerra e non di una partita di calcio. Stiamo parlando del pre e post partita di Nocerina Foggia giocata ieri in un clima di assedio. Sono scattate nella serata di ieri le indagini per risalire a tutte le responsabilità degli scontri scoppiati tra le tifoserie. L’infuocato pre-partita all’incrocio tra via Giovio e viale San Francesco, con la violentissima zuffa tra i supporters delle due squadre; poi le scorribande dei sostenitori dauni che, sulla via del ritorno, hanno aggredito ignari clienti di alcuni bar di Nocera Superiore. Il tutto al vaglio di inquirenti motivati a punire in maniera esemplare i responsabili.
Il bilancio è da guerra civile: quattro agenti delle forze dell’ordine feriti; tre ultras del Foggia costretti alle cure mediche, uno medicato in ambulanza, altri due all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore; varie vetture danneggiate, tra le quali quella del dirigente del Commissariato nocerino; danneggiamenti a bar e alcuni locali di Nocera Inferiore e Nocera Superiore; lancio reciproco di sassi e bottiglie all’altezza dell’incrocio tra via Nazionale e via Matteotti nella città del Battistero.

La domenica nerissima per il calcio nocerino avrà pesanti strascichi giudiziari. Non solo in termini di Daspo, che potrebbero toccare cifre record da quando è stato introdotto il provvedimento. Ma anche in termini di accuse ben più pesanti, visto che in ballo ci sono accoltellamenti, una bomba carta lanciata in un’auto delle forze dell’ordine e di una bottiglia incendiaria scagliata verso il balcone di un palazzo a Nocera Superiore.

Indagano gli uomini del Commissariato di Nocera Inferiore diretti dal vicequestore Luigi Amato e coordinati dalla Procura. Analisi nei minimi dettagli delle immagini dei circuiti di videosorveglianza, di quelle circolate sui social, ma pure della lista dei tifosi foggiani presenti a Nocera, elenco fornito alla Questura già da domenica mattina.

Nessuna fretta nell’emissione dei provvedimenti, proprio per non lasciare nulla di intentato. La sensazione è che si arrivi nel giro di alcuni giorni a una prima tranche di Daspo, per poi passare ai provvedimenti per chi si è macchiato di reati più gravi.

Fonte Il Mattino

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