Il massacro maturò nel clima di follia e di ostilità caratterizzante l’estate del 1944; a causa dello stallo delle operazioni militari lungo la cd. “Linea Gotica”, segnata da un’occupazione tedesca prolungata. In tale contesto furono consumate alcune delle stragi nazifasciste più efferate.
Il Maresciallo Vincenzo Giudice, nativo di Eboli, già reduce della Grande Guerra, era
comandante della Brigata costiera di Carrara, allorquando a Bergiola, come rappresaglia per l’uccisione di un soldato tedesco, numerosi civili, tra cui donne e bambini, furono rastrellati ed ammassati all’interno della scuola.
Avutane notizia, il militare si precipitò immediatamente dal comandante della formazione
tedesca, offrendo la propria vita in cambio dei civili catturati. L’ufficiale tedesco non accolse la proposta, adducendo quale giustificazione un divieto, in tal senso, delle leggi militari di guerra. Le insistenze di Giudice – che, pur di immolarsi in luogo dei prigionieri, si dichiarò civile, spogliandosi della giubba militare – non sortirono alcun effetto, se non quello della sua stessa fucilazione.
L’eccidio fu quindi portato a compimento con l’esecuzione dei civili, per un totale di 72 vittime: donne, bambini ed anziani, tra cui la moglie e la giovane figlia del maresciallo. Il figlio Marcello venne invece raggiunto dai soldati tedeschi in un campo di grano e finito con un lanciafiamme. Per quel gesto, il Maresciallo Maggiore Vincenzo Giudice è stato insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria, massima onorificenza della Repubblica.
Il Sindaco della Città, Dottor Massimo Cariello, ed il Comandante Regionale Campania della
Guardia di Finanza, Generale Virgilio Pomponi, hanno deposto una corona di alloro davanti al monumento eretto in ricordo, nella piazza principale di Eboli, accompagnati dalla signora
Fernanda Giudice, nipote del militare. Numerose le Autorità civili e militari intervenute, tra le quali il Prefetto della provincia, Dottor Francesco Russo, ed il Comandante provinciale dell’Arma, Colonnello Gianluca Trombetti, da pochi giorni in città.
Al termine della celebrazione, è stata organizzata la visita del Museo dell’Operazione
“Avalanche” di Eboli, nel complesso monumentale di Sant’Antonio, con la presentazione di un libro dedicato allo stesso Maresciallo Giudice, a firma di due autori ebolitani, Vitina Paesano e Giuseppe Barra.