Associazioni, cooperative e gruppi si confronteranno sugli istituti della co-programmazione e coprogettazione disciplinati dalla riforma del Terzo Settore, con l’obiettivo di mettere a fuoco le modalità per ottenere la massima efficacia ed efficienza nell’erogazione delle risorse destinate ai settori culturale e sociale.
Terzo settore: obiettivo efficacia ed efficienza
Il settore culturale muove complessivamente 265,4 miliardi di euro, impiega più 1,5 milioni di addetti offrendo un contributo all’occupazione complessiva del Paese pari al 6,1%. “Il Sud, non fa eccezione- continua Prato – con una miriade di esperienze innovative in campo sociale, culturale, turistico, frutto dell’impegno di molti giovani che stanno investendo nei propri territori, restituendo vitalità a molte aree del Mezzogiorno”.
Ne sono testimonianza case histories come l’Ex Fadda a San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi, trasformato da stabilimento enologico a spazio per l’innovazione sociale; Officine Culturali, impresa che gestisce lo spazio urbano che ospita il Monastero dei Benedettini, dove il patrimonio culturale è diventato bene e spazio accessibile ai cittadini, Terra Felix a Succivo (Caserta) dove un bene architettonico abbandonato è diventato un centro di educazione ambientale e spazio per nonni e bambini o a Napoli dove la Fondazione FOQUS ha creato un centro di innovazione sociale e culturale nel cuore dei Quartieri Spagnoli.
Progetti esemplari, che hanno saputo – nella diversità dei modelli gestionali, delle attività che ospitano o generano, nelle modalità di funzionamento, nei saperi che li qualificano – ibridare e contaminare funzioni, servizi, pratiche, culture, persone, pubblico e privato, civismo e politiche pubbliche.
L’incontro a Salerno
Ma al centro dell’incontro anche alcune importanti criticità: alla vivacità degli attori sociali, infatti, è corrisposto una sostanziale irrigidimento di norme e strumenti. I bandi, ad esempio, invece, di favorire contaminazione e sostegno alla nascita di partenariati a scale diverse, eterogenei e inclusivi, trasversali nelle competenze, stanno accrescendo la competizione tra i diversi attori territoriali, scoraggiando la possibilità di crescita, di alleanze e di fiducia da parte di stakeholder pubblici e privati.
Le molte esperienze diffuse fanno fatica ad interloquire con il sistema bancario e con le Fondazioni, si relazionano con Enti locali deboli sul fronte delle risorse e delle competenze interne. Per affrontare questi e altri temi parteciperanno a Vivaio Sud: Sergio De Felice, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato; Michele Corradino, Consigliere dell’ANAC; Luca Gori, giurista della Scuola Sant’Anna di Pisa; Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione con il Sud; Andrea Abbodi, Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Roberto Covolo, Assessore alle Politiche Giovanili di Brindisi, Rossella Del Prete, Assessore all’UNESCO di Benevento, gli economisti Ludovico Solima e Stefano Consiglio delle Università di Napoli, esperti dell’innovazione sociale a base culturale come Marco D’Isanto, Renato Quaglia, Bertram Nissen di cheFare, partner di Vivaio Sud.
“Con loro -dichiara Maurizio Mumolo, Direttore del Forum del Terzo settore – proveremo a condividere domande e a fare proposte. Il tempo che stiamo vivendo richiede un supplemento di impegno civile e culturale e di coraggio nell’individuare le criticità e avanzare proposte che segnino quella discontinuità che serve per costruire un diverso presente prima ancora che un nuovo futuro”.