Questo fu proprio l’inizio del nostro tanto amato Cavallino Rampante, uno dei simboli più importanti dell’automobilismo nel mondo e dell’eccellenza del Made in Italy. Un emblema che ricorda la guerra che stava sull’aereo di un eroe, per questo non poteva mancare sulle Rosse. È stato scelto il colore giallo di sfondo, che è quello della città di Modena, e la bandiera italiana, a sottolineare il forte legame di Ferrari per la patria.
Ma facciamo un ulteriore passo indietro e scopriamo da dove deriva quel cavallo rampante. Oggi è il sindaco di Oliveto Citra, Mino Pignata, a spiegarlo: “È della grandiosa razza dei Persano scelti per la loro straordinaria forza: venivano portati al pianoro di Montenero a 1200 metri di altezza, vicino a Oliveto Citra (Salerno) per sfuggire alle zone acquitrinose sottostanti piene di zanzare. E qui aumentavano i globuli rossi nei cavalli in alta quota e così diventavano estremamente forti”.
Il nuovo progetto di oggi è quello di far tornare a Montenero i Persano. Il pianoro è stato comprato dal comune di Oliveto Citra e l’obiettivo è farlo diventare un enorme parco montano per disabili fra cavalli di straordinaria bellezza e forza. In questo modo praticamente il Cavallino Rampante di Ferrari torna alle sue origini, nel luogo che Ferdinando IV decise per permettere a questi splendidi cavalli di stare al riparo dalle proibitive condizioni climatiche della zona.
Il simbolo della Scuderia Ferrari nel 1929 apparve per la prima volta su pubblicazioni e insegne, ma non ancora sulle vetture, che a quei tempi infatti appartenevano a Alfa Romeo. Il 9 e 10 luglio del 1932 si videro per la prima volta i Cavallini sulle Rosse da corsa, durante la famosa 24 Ore di Spa, al tempo, una delle competizioni più importanti del mondo. Il nuovo emblema portò fortuna, infatti la vettura di Taruffi e D’Ippolito vinse il premio.
Per quanto riguarda le vetture di normale produzione invece la prima apparizione del Cavallino Rampante risale al 1959. Oggi lo vediamo su qualsiasi auto di produzione di Ferrari e sicuramente Baracca e la sua famiglia ne sarebbero davvero orgogliosi. La razza Persano inoltre tornerà presto alle sue origini, nel pianoro di Montenero, e si tratta dei cavalli che hanno dato vita a tutto.