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La Salernitana meritava di vincere ma ha perso 10mila tifosi

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Il processo di crescita della Salernitana è ripreso dopo il gol del pari di Kiyine dagli undici metri. Nel secondo tempo, mancata vittoria a parte, si è vista una Salernitana determinata e decisa a conquistare l’intera posta in palio. Ben altra cosa rispetto alla squadra brutta ma vincente con Cosenza e Trapani e incapace di reagire con il Benevento.

Tre vittori, un pareggio ed una sconfitta la Salernitana si sta facendo largo in campionato ed il lavoro di Ventura sta dando i suoi frutti. C’è ancora tanto da fare: panchina corta, infermeria affollata, giocatori non ancora al meglio della condizione.

Eppure la sensazione è che questa squadra è sulla strada giusta per disputare un campionato di avanguardia. Sullo sfondo i problemi ci sono e far finta di nulla sol perché la classifica è più che positiva sarebbe un grosso errore ma quando ci sono le motivazioni e la voglia di vincere dimostrata nel secondo tempo tutto si può risolvere per il verso giusto. Le note dolenti riguardano il reparto avanzato. Si produce una gran mole di gioco eppure si conclude poco nello specchio della porta e gli attaccanti, pur facendo un gran lavoro, non segnano.

In attesa di tempi migliori e di vedere all’opera Cerci e magari anche Gondo ed a centrocampo il talentuoso Dziczek ieri il dato del botteghino è stato a dir poco sorprendente. 7500 spettatori rispetto ai 18mila della sfida con il Benevento. Un calo era preventivabile e fisiologico ma un crollo di questa portata non era affatto prevedibile. Eppure ieri si giocava con una ex squadra di Serie A ed in palio, vincendo, c’era il primo posto in classifica.

Chi era all’Arechi ha fatto la propria parte incitando la squadra dal primo al 90esimo ed apprezzando lo sforzo nella ripresa. A quanto pare il processo di crescita tecnica della Salernitana viaggia molto più velocemente della riconquista della fiducia di quella fetta di tifoseria che non crede ancora nel progetto del club.

Sta al mister non tanto con i risultati ma con quella determinazione mostrata ieri, nel secondo tempo, conquistare il partito degli scontenti

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