L’uomo, che annovera numerosissimi pregiudizi di polizia per il reato di truffa, il giorno 25 agosto 2018 aveva raggiunto presso la propria abitazione in San Salvatore Telesino un signore ottantaquattrenne e con la scusa di dover risarcire un sinistro stradale causato dalla figlia, spacciandosi per avvocato incaricato di risolvere la questione, si era fatto consegnare 1.500 euro in contanti.
Successivamente, il giorno 8 novembre 2018, sempre lo stesso uomo, insieme ad altro complice non identificato, era entrato nell’abitazione di una signora settantatreenne, in località San Salvatore Telesino e raccontandole di dover risarcire un danno causato dal nipote nell’ambito di un sinistro stradale da questi causato, spacciandosi per avvocato incaricato dal nipote stesso, aveva tentato di riscuotere 4.500 euro. La malcapitata, nel frattempo, aveva ricevuto la telefonata di un uomo che si spacciava per il nipote e che confermava tutto, chiedendole di risarcire il danno causato ed infine era stata contattata telefonicamente da un sedicente appuntato dei carabinieri, che l’aveva avvisata che di lì a poco sarebbe sopraggiunto un avvocato per riscuotere il denaro; dal momento che l’anziana donna non possedeva tale cifra in contanti, la stessa aveva consegnato al truffatore 200 euro in banconote di vario taglio ed altri oggetti in oro per raggiungere il predetto importo.
A seguito della presentazione di una circostanziata denuncia querela da parte di entrambe le vittime, gli uomini del Commissariato di P.S. di Telese Terme, attraverso meticolose indagini di polizia giudiziaria, coordinate dai magistrati della Procura della Repubblica, sono riusciti a ricostruire il percorso effettuato dal truffatore nel secondo episodio e grazie al rinvenimento di una telecamera installata nei pressi del luogo ove era stato consumato il reato, lo hanno individuato ed identificato.
Successivamente le vittime dei reati hanno riconosciuto senza ombra di dubbio il soggetto gravemente indiziato del reato per il quale è poi stata emessa ed eseguita l’ordinanza custodiale richiamata in premessa.
Fonte realtasannita