“Crediamo che in situazioni analoghe possa praticarsi il trattamento sanitario coattivo, attivando le cure necessarie indipendentemente dalla volontà del paziente e dei suoi parenti – spiega il presidente Carlo Rienzi – La necessità di salvare la vita umana deve essere una priorità degli ospedali e riteniamo che, in situazioni di emergenza, si debbano attivare i protocolli previsti per i pazienti con disturbi mentali e che non sono cioè in grado di decidere autonomamente per se stessi, ricorrendo alle cure obbligatorie”.
“In tal senso chiediamo alla magistratura di accertare i fatti e le responsabilità dei medici che hanno seguito la donna e dell’ospedale, per verificare se siano state poste in essere tutte le misure indispensabili per salvare la vita della paziente nel rispetto delle normative vigenti” – conclude Rienzi.