“No all’aumento di Iva dal 10% al 23% che sarebbe una sciagura per alberghi e ristoranti. Il ministro Gualtieri e le forze di maggioranza comprendano che la rimodulazione pure ridimensionata in queste ore al 12% e pseudo rimborsi non chiariti, può solo determinare una flessione ulteriore di un settore quello turistico ricettivo e food che garantiscono posti di lavoro ed opportunità tra i pochi settori in Italia”.
“Va ripristinato piuttosto il tax credit, bloccato nella scorsa finanziaria, per il recupero funzionale e per la sicurezza di migliaia di strutture ricettive, ed esteso a patrimoni immobiliari di centri storici e borghi per garantire ospitalità diffusa oltre che ridurre il costo del lavoro per gli addetti della filiera” – continua il coordinatore nazionale extralberghiero.
“Il turismo non può essere la cenerentola e il limone da spremere, sulle imprese del settore gravano centinaia di adempimenti fiscali e tasse, e i conti non tornano per molti stagionali, auspichiamo che il Governo piuttosto condivida un piano nazionale che punti invece ad un rafforzamento di servizi di accoglienza e qualità dell’offerta”.
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