Razzismo, gaffe di Lotito: “I buu? Li fanno anche a chi ha la pelle normale”

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Non è tanto quel tentativo di giustificare l’ingiustificabile, ossia gli ululati razzisti. Ma uno scivolone dialettico ancor peggiore. Claudio Lotito, presidente della Lazio, inciampa sul tema del razzismo a margine di un Consiglio federale che voleva invece responsabilizzare le società obbligandole a prendere provvedimenti per combatterlo.

Lasciando la Federcalcio, Lotito s’è lasciato andare ad una frase che ha lasciato attoniti, non solo nell’intento di normalizzare gli ululati razzisti: “Non sempre la vocazione ‘buu’ corrisponde effettivamente a un atto discriminatorio o razzista – ha sostenuto il numero uno del club biancoceleste – ma andrebbe interpretato. Ricordo che quando ero piccolo, spesso a chi non era di colore, che aveva la pelle normale, bianca, gli facevano ‘buu’ per scoraggiarlo a segnare il gol davanti al portiere”.

Fonte LaRepubblica

12 Commenti

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  • Una terribile peste dilaga a Napoli dal giorno in cui, nell’ottobre del 1943, gli eserciti alleati vi sono entrati come liberatori: una peste che corrompe non il corpo ma l’anima, spingendo le donne a vendersi e gli uomini a calpestare il rispetto di sé. Trasformata in un inferno di abiezione, la città offre visioni di un osceno, straziante orrore: la ragazza che in un tugurio, aprendo «lentamente la rosea e nera tenaglia delle gambe», lascia che i soldati, per un dollaro, verifichino la sua verginità; le «parrucche» bionde o ruggine o tizianesche di cui donne con i capelli ossigenati e la pelle bianca di cipria si coprono il pube, perché «Negroes like blondes»; i bambini seminudi e pieni di terrore che megere dal viso incrostato di belletto vendono ai soldati marocchini, dimentiche del fatto che a Napoli i bambini sono la sola cosa sacra. La peste – è questa l’indicibile verità – è nella mano pietosa e fraterna dei liberatori, nella loro incapacità di scorgere le forze misteriose e oscure che a Napoli governano gli uomini e i fatti della vita, nella loro convinzione che un popolo vinto non possa che essere un popolo di colpevoli. Null’altro rimane allora se non la lotta per salvare la pelle: non l’anima, come un tempo, o l’onore, la libertà, la giustizia, ma la «schifosa pelle». E, forse, la pietà: quella che in uno dei più bei capitoli di questo insostenibile e splendido romanzo – uno dei pochi che negli anni successivi alla guerra abbiano lasciato un solco indelebile nel mondo intero – spinge Consuelo Caracciolo a denudarsi per rivestire del suo abito di raso, delle calze, degli scarpini di seta la giovane del Pallonetto morta in un bombardamento, trasformandola in Principessa delle Fate o in una statua della Madonna. Come ha scritto Milan Kundera, nella Pelle Malaparte «con le sue parole fa male a se stesso e agli altri; chi parla è un uomo che soffre. Non uno scrittore impegnato. Un poeta»
    Studiate figli miei…studiate…affrancatevi da qualsiasi ricatto dello schiavista di turno…!

  • Hai ragione, infatti io continuo a farti buuu nonostante tu non abbia la pelle nera

  • ancora con questo razzismo inesistente? lotito non ha detto nulla di negativo, infatti dal Garzanti:
    “Normale: che è di norma, che corrisponde alla norma; solito, consueto, abituale [..] persona normale, che si comporta come la maggioranza”!

    “Norma: precetto, regola generale, consuetudine, abitudine”.

    Quindi, il significato da attribuire è semplicmente quello di “normale = come la maggioranza”, cosa che appare ovvia in Italia (fino ad oggi). Chiaramente allo stesso tempo, in Congo o altro paese africano, il “normale” è il nero, mentre il bianco non lo è, senza per questo mettere il razzismo in mezzo, tantomeno il calcio poi

    Tutto questo appare normale (!), ovvio, scontato, alla maggioranza delle persone, ma poi c’è qualcuno che vuole vedere il marcio dappertutto … e poi ci stanno gli ipersuscettibili e iper sensibili, categoria molto in voga nei tempo social, i quali si scandalizzano e si emozionano per ogni stupidaggine..

  • Uno: Coglione
    Definizione: “Norma: precetto, regola generale, consuetudine, abitudine”

  • SAestero, evidente esperto di coglioni. Unico linguaggio che è in grado di comprendere (forse), per il resto non ci arriva, bisogna compatirlo

  • Alfonso, a parte le prime due frasi non sono per niente d’accordo, per esempio dal punto di vista fisico sono nettamente superiori ai bianchi, basta vedere in tutti gli sport, sia di durata che, soprattutto, di potenza. Poi cosa vuol dire “migliori”? non ha senso messa così, per di più dai solo spunto agli esperti di coglioni per dire le solite cretinate qualunquiste di cui sono esperti, e che già mi aspetto copiose

  • … LOTITO è stato sempre un sostenitori Tavecchio e… il pensiero alto ed eterno, evidentemente, è lo stesso!!!
    Cosa ti vuoi aspettare da persone che sono tuttologi e dispensatore di importanti novità umane???
    E poi, leggendo i post mi accorgo che vi sono parecchi adepti, quindi, il razzismo non è così lontano da noi…

  • Ma perché vi meravigliate. Quando andrà via rimarrà solo un bruttissimo ricordo! Perché Noi saremo sempre in curva x la ne Amata Salernitana

  • certo, se ogni cosa che non sia un elogio VOI lo chiamate razzismo, allora il razzismo è presente. Ma basterebbe pensare giusto un poco per capire che molte cose sono solo opinioni che non hanno a che fare col razzismo; inoltre basterebbe pensarle dette o riferite al contrario per capire se e quanto sono parole razziste. Dire un nero è stupido per voi è razzismo, ma dire un bianco è stupido non lo è! ecco: questo è il VOSTRO razzismo vero.

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