Scuola: ecco il concorso per assumere 24mila docenti

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Dopo mesi di trattative è stato raggiunto l’accordo tra sindacati e ministero dell’Istruzione per la stabilizzazione dei docenti precari. L’accordo prevede un decreto legge per bandire un concorso ordinario e uno straordinario che permetterà a circa 24mila precari, con alle spalle un’esperienza di insegnamento di almeno 36 mesi nella scuola statale, di poter salire in cattedra già nell’anno scolastico 2020-2021. Il neoministro Lorenzo Fioramonti ha assicurato che grazie al decreto e ai due concorsi, straordinario e ordinario, a breve ci “saranno circa 50 mila insegnanti in più nelle scuole italiane”.

Lo scrive Quifinanza.it  Il documento, firmato dal ministro e dai rappresentanti delle principali sigle sindacali del comparto scuola (Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals), contiene l’impegno di bandire, contestualmente a quello ordinario, un concorso straordinario abilitante per almeno 24 mila posti nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, riservata ai docenti che abbiano almeno 3 anni di anzianità pregressa nella scuola secondaria statale, anche sul sostegno, dei quali uno nella classe di concorso per la quale concorrono.

Il concorso prevede una prova scritta selettiva computer-based composta da quesiti a risposta multipla, per la quale è previsto il punteggio minimo di sette decimi. Durante il periodo di prova, ripetibile, i neo immessi in ruolo dovranno acquisire, qualora non ne siano già in possesso e con oneri a carico dello Stato, i 24 crediti formativi universitari o accademici nell’ambito delle discipline antropo-psico-pedagogiche e delle metodologie e tecnologie didattiche.

Nell’accordo viene precisato che il periodo di prova si concluderà con un esame orale selettivo, col punteggio minimo di sette decimi, nella quale i neo immessi dovranno dimostrare di saper progettare e condurre una lezione. Verranno valutati da un comitato della scuola (dirigente, colleghi e tutor) più una figura esterna (altra novità).

I precari che avranno ottenuto almeno 7 allo scritto del concorso straordinario, ma non si saranno classificati nei primi ventiquattromila posti (e questa seconda platea si può stimare intorno ai 30-40 mila precari) avranno accesso a loro volta a un anno di formazione che garantirà i 24 crediti necessari: faranno una stagione da supplenti e nel giugno del 2020 potranno partecipare a una prova ad hoc, orale e selettiva, con valore abilitante. Se la passeranno, entreranno nelle graduatorie di Seconda fascia (oggi sono in Terza).

Il Ministero ha dunque deciso di riunire il concorso straordinario e i cosiddetti Pas (Percorsi abilitanti speciali) in un’unica procedura, per snellire i tempi. Questo meccanismo complesso, che cambia l’impostazione data dal precedente accordo mai operativo, introduce un elemento di valutazione per tutti – precari vincitori e idonei – per dare una minima certificazione ai docenti che andranno in cattedra o entreranno nelle graduatorie di istituto.

Vincitori e idonei dei concorsi 2016 e 2018 e docenti presenti in GAE, su base volontaria, potranno presentare domanda per essere immessi in ruolo in una regione/provincia diversa da quella di attuale collocazione”, prosegue la nota, che fa riferimento anche all’”indizione di un concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA, con almeno tre anni di servizio maturati al 31 agosto 2019, anche se sprovvisti di titolo di studio”.

 

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