La mia vicenda è tristemente nota, e non voglio tornare su tutto quello che è accaduto in questi quattro lunghi anni di odissea giudiziaria, che mi ha visto combattere affinchè mi venisse riconosciuto il sacrosanto diritto alla bigenitorialità.
Diritto concesso in rare occasioni. Ma voglio fare un passo indietro per far compendere al meglio l’ultimo aspetto della vicenda. Era il 26 Giugno e presso il Tribunale di Nocera Inferiore alla presenza del G.I. Dott. Simone Iannone si celebro’ l’ ultima udienza.
In quella circostanza, come ho sempre fatto da anni, ribadii il diritto alla bigenitorialità che la legge 54 del 2006 stabilisce senza giri di parole, ma ancora una volta fu mortificato il diritto di un bambino che a Dicembre compirà cinque anni, di poter crescere non solo con la sua Mamma, ma anche con il suo Papà. Un Bambino, purtoppo , con una patologia acclarata.
Fu disposto che quel bambino continuasse a vedere il suo papà per tre volte a settimana per sole tre ore e poi il G.I. rinvio’ l’udienza per le conclusioni finali. A mio parere, si decise di continuare a maltrattare un bambino, già impegnato con percorsi terapeutici quotidiani , condannandolo ad essere ancora una volta un pacco postale.
In quella sede io chiesi, senza alcun esito, viste le decine di relazioni dei Servizi Sociali del Comune di Castel San Giorgio, dove si evince la mia ottima capacità genitoriale, e ben due Ctu disposte dallo stesso G.I., dove allo stesso modo, si evincono non solo le mie buone capacità genitoriali, ma anche e soprattutto un “ sonoro “ invito al Giudice ad ampliare in modo significativo i tempi di frequentazione padre-figlio.
Tutto disatteso e non preso in considerazione da chi aveva disposto quelle perizie. Lo stesso G.I. a Giugno in sede di udienza, dispose anche di ridurre i tempi canonici delle conclusioni finali che le parti presentano, prima che il collegio giudicante emetta la sentenza definitiva di separazione. I termini sono quasi sempre di sessanta giorni per le memorie e venti per le controdeduzioni. Nel mio caso il G.I. ha deciso senza che nessuna delle parti lo chiedesse di dimezzare tali termini.
Il tredici settembre sono scaduti i termini ed io attendo ancora la sentenza. I tempi della giustizia , non sono quelli dei bambini, vi sembrerà strano che dopo poche settimane io sia qui a chiedere la sentenza definitiva, ma un padre ed un figlio non possono aspettare i tempi della giustizia.
Da quel 26 Giugno ho deciso di non incontrare più mio figlio solo ed esclusivamente per non ledere al suo equilibrio già molto fragile, perché nessun bambino merita di essere un pacco postale, che viene trasportato per poche ore da una casa all’ altra, tanto più un bambino che ogni giorno fa spostamenti a causa del suo percorso terapeutico. Continuando ad accettare tali condizioni avrei inciso negativamente sul suo equilibrio psico-fisico.
Il diritto di Frequentazione imposto dal giudice era diventato per modi e tempi lesivo dell’ interesse del minore, quindi con molta sofferenza ho deciso di attendere la sentenza definitiva. Ho anche deciso, vista la costante negazione della bigenitorialità di non versare più alcuna somma a titolo di mantenimento per mio figlio.
Quando la magistratura autorizza uno dei due genitori a crescere un bambino, senza la presenza dell’altro, infrangendo la legge, allora se lo fanno loro , ho deciso di farlo anche io. E’ mia intenzione versare la somma dovuta solo ed esclusivamente quando sarà fatta giustizia.
Non è un ricatto, ma se si concede ad un genitore, infrangendo la legge di poter crescere un bambino senza la figura paterna, allora a mio parere quel genitore si deve far carico di tutto. Non voglio assolutamente polemizzare con la controparte, voglio solo sapere se si ha intenzione di continuare a negare ad un bambino figlio di una coppia separata di crescere solo con uno dei due genitori o se sara’ “ concesso “ a questo padre, di fare il padre!!!
Con questa mia lettera aperta mi rivolgo al Presidente del Tribunale di Nocera Inferiore, Dott. Sergio Robustella , affinchè si faccia carico di questa situazione e si adoperi per le sue competenze per la emanazione della sentenza finale, che mi auguro stabilisca il principio della bigenitorialità. In caso contrario, ma per ora voglio pensare ad una conclusione positiva della vicenda, mi rivolgero’ alla Corte di Appello di Salerno, e sono pronto anche ad andare negli ulteriori gradi di giudizio.
Marco Albani