Aspetti positivi al netto di una squadra rabberciata e ridotta ai minimi termini per via dei tanti infortuni. Nessun dramma per aver perso la possibilità di prendere il comando della B. C’è tempo per l’assalto al primo posto.
La sosta aiuterà a recuperare qualche lungodegente e permetterà a Ventura di lavorare sulle cose che non vanno. Già perché una squadra che vuol recitare un ruolo da protagonista non può e non deve dopo essere passata in vantaggio e con un uomo in più smettere di giocare.
E’ forse questo il problema più grande su cui il mister dovrà lavorare alla ripresa della preparazione. Stanchezza, mancanza di cambi adeguati, vertigini da alta classifica, personalità. Tutte facce della stessa medaglia che vanno inserite nel processo di crescita avviato da Ventura qualche mese fa.
Ieri la Salernitana si è inceppata, si è fermata quando invece avrebbe dovuto chiudere i conti dopo il rosso a Gori. Era quello il momento di insistere ed invece la luce si è spenta. Kiyine come mezzala non ha convinto, i cambi non hanno cambiato il volto alla squadra, e l’attacco continua a non pungere. Durante il momento migliore la Salernitana pur esercitando una pressione notevole ed un possesso palla elevatissimo non ha mai tirato in porta.
Un problema che si trascina da dopo la gara con il Pescara l’unica dove la prima linea granata ha dato segnali di vitalità importanti. In attesa di Cerci, lontano parente di quello che un po’ tutti vorrebbero vedere in campo, ora l’emergenza -urgenza riguarda l’organico e la necessità di recuperare in tempi rapidi gli infortunati.
Il campionato di B è lungo ed estenuante e non poter cambiare gli interpreti quando sono in debito d’ossigeno equivale a rovinare la minestra per un chicco di sale un po’ come quello che è accaduto ieri all’ultimo giro di lancette