Una marea di amici.
Una vita davanti.
Poi un motorino, forse una distrazione, uno schianto.
Ed oggi un corteo lunghissimo di giovani accompagnava una bara bianca.
Era un bravo ragazzo, faceva il tifo per la squadra della sua città.
Aveva 17 anni.
Oggi erano tantissimi, centinaia.
Tutti con la stessa maglietta.
Con i palloncini bianchi.
Con una foto in mano.
Portavano una bara troppo bianca a spalla, alternandosi.
Piangevano, urlavano, cantavano “Peppe vive con noi”, come si fa allo stadio.
Mi sono trovata per caso nel corteo ed ho pianto.
Ho pianto per una vita spezzata, per il dolore di quei giovani a cui nessuno spiegherà perché, per i genitori di quel ragazzo che una sera è uscito di casa ed a casa non è tornato mai.
Aveva 17 anni.
Una vita davanti.
Ed oggi è finita.
Avrà per sempre 17 anni.
E qui, sul Pianeta Terra, dove succedono queste cose, non ci resta che piangere.
E sperare che non succeda più.
Lo scrive una Anna Lisa Consagno sul gruppo Facebook Sei di Nocera se… in onore del povero Giuseppe di Nocera Inferiore morto in seguito ad incidente stradale