Per medici e infermieri, prosciolti già dal Gup secondo cui l’errato uso del badge non era finalizzato all’assenza dal servizio, il Pm Rotondo aveva presentato ricorso in appello ma ieri, è stato lo stesso Procuratore generale a rinunciare ai motivi chiedendo solo per quattro dei circa trenta dipendenti, il riconoscimento della violazione ma di lieve entità.
In pratica – si legge su Le Cronache – era solo un modo per accelerare l’ingresso a lavoro. Insomma, per il giudice Indimnnimeo che emise il dispositivo di non luogo a procedere “gli scambi compiuti dagli imputati non hanno determinato (e quindi non erano finalizzati a ciò) alcuna assenza dal servizio da parte degli stessi, neanche per un minuto, nel senso che costoro, pur non timbrando personalmente, il cartellino, sono stati sempre sul luogo di lavoro”.
Quella posta in essere dai dipendenti dell’azienda ospedaliera di via San Leonardo avrebbero posto in atto una cattiva pratica talvolta dettata anche dalla necessitrà di trovare un posto auto senza giungere in ritardo sul posto di lavoro.