Il termovalorizzatore di Acerra riapre senza nessuna emergenza nel salernitano

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Lo spettro della chiusura dell’Impianto di Acerra per manutenzione è stata una spada di Damocle per tutti i cittadini della Provincia di Salerno. Una chiusura che ha alimentato la possibilità di uno scenario di strade e città sommerse dai rifiuti.

È stata ipotizzata ogni forma di emergenza possibile ed invece cosa è successo? Nulla. L’emergenza, per la prima volta da decenni, non c’è stata ed il merito è solo ed esclusivamente degli Attori Istituzionali che per tempo hanno indirizzato, programmato ed operato, ovvero Regione Campania, Provincia di Salerno, società provinciale EcoAmbienteSalerno SpA, Ente di Ambito dell’ATO Salerno e di tutti quei lavoratori del ciclo dei rifiuti e dell’Impianto TMB di Battipaglia, che hanno lavorato senza risparmiarsi.

Si è dimostrato che quando in campo ci sono Attori Istituzionali seri, onesti e preparati, anche in Campania, e soprattutto a Salerno e provincia, è possibile ottenere risultati degni delle Regioni più avanzate in materia di gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

Lo stop programmato del Termovalorizzatore di Acerra è stato trasformato da incubo a opportunità. Sono state adottate, infatti, azioni virtuose volte a migliorare ed ottimizzare tutte le attività afferenti il ciclo dei rifiuti provinciale e campano, con in testa la grande azione di risanamento economico e finanziario che ha caratterizzato il nuovo percorso gestionale della EcoAmbiente Salerno con l’attuale Governance, cui si è affiancato fino ad oggi l’EdA Salerno con il supporto programmatico di Regione e Provincia.

È stata vincente la sinergia messa in campo che ha visto lavorare tutti insieme: istituzioni, parti sociali e lavoratori. Nessuna sterile polemica, o diatriba politica e nessun tentativo di scaricare compiti ad altri. Al contrario si è dato un grande segnale di efficienza, connotata da corretta assunzione di responsabilità, con una gestione contraddistinta da competenza e cooperazione.

Il Termovalorizzatore di Acerra ha riaperto i battenti senza che nulla sia accaduto sul piano emergenziale durante la sua chiusura. Questo ci permette di guardare al futuro con maggiore serenità e fiducia, ma soprattutto ci deve indurre a usare tale opportunità come volano per la piena attuazione della legge regionale di riordino del ciclo dei rifiuti, chiudendo definitivamente con un passato di emergenze continue e sanzioni economiche milionarie.

1 Commento

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  • Quindi significa solo una cosa…
    Invece di creare emergenza e perdere consensi elettorali, aumentiamo i profitti (anche solo per un mese o giù di li) agli attori, e così facciamo finta che emergenza non vi è stata.
    Però bisogna spiegare come mai tonnellate di rifiuti vengano immagazzinate e poi date alle fiamme in capannoni industriali della piana…
    Ora il termovalorizzatore funzionerà a pieno regime in quanto oggetto di manutenzione periodica. Ma allora inquina oppure no?
    E se si, perché è stato riattivato se non c’è stata una vera e propria emergenza?
    Si può trattare (oppure no) la spazzatura di tutta la Regione senza l’utilizzo del termovalorizzatore di Acerra?????
    Io non riesco a capacitarmi….

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