Sono circolate anche altre due ipotesi: aumento delle accise sul diesel e tassa sulle sim aziendali. La prima ha trovato il muro di Italia Viva, la seconda il no del Movimento 5 Stelle.
Ma non solo di nuove tasse (e più soldi in busta paga con il taglio del cuneo fiscale) è fatta la prima manovra giallorossa.
Si prepara infatti una piccola rivoluzione per i cittadini: anche la ricevuta del parrucchiere o dell’idraulico, e persino il conto del ristorante, si potranno scontare dalle tasse. Solo se si opterà per il pagamento con carta o bancomat.
Archiviato il cashback sugli acquisti con moneta elettronica, il governo percorre un’altra strada per disincentivare i pagamenti in contanti. Si parla di una nuova detrazione (al 10% o al 19%) su una serie di nuove spese in aree considerate più a rischio evasione. Detrazioni di cui potrà beneficiare solo chi paga con bancomat o carta. Anche le detrazioni già in vigore potrebbero essere legate alla tracciabilità del pagamento, ma questo non è certo.
Poi c’è, come anticipato sopra, la revisione delle detrazioni fiscali. Una vera e propria rivoluzione che le legherà ai redditi. Così, per i redditi oltre i 100-120mila euro, le detrazioni dovrebbero iniziare a ridursi. Mentre sarebbero totalmente azzerate per i super ricchi. Un intervento definito di “equità fiscale”, che riguarderebbero “solo l’1% dei contribuenti che ricadono nelle fasce più alte di reddito”.
Con queste misure aumenta (da 2,7 a 3 miliardi) la dotazione del taglio del cuneo fiscale e si trovano i fondi (500 milioni circa) per eliminare – forse a partire da luglio – il superticket nella sanità.
Queste alcune misure su cui ci sarebbe l’accordo, ma è ancora caos sulla manovra, tanto che questa sera è saltato il vertice di maggioranza per via dei dissidi tra i partiti. Pd e soprattutto Italia Viva vogliono rivedere quota 100 per mettere più soldi su famiglie e taglio del cuneo fiscale, ma M5S non vuole toccare uno dei provvedimenti bandiera del governo gialloverde.
E torna l’ipotesi sugar tax, l’imposta sugli zuccheri aggiunti nelle bevande, che se applicata porterebbe nelle casse dello Stato 250 milioni.
fonte Unionesarda.it