Eziolino Capuano ha allenato tante squadre in Campania ma mai la sua squadra del cuore. Ebolitana, Cavese, Juve Stabia, Paganese e Casertana tra le altre ma mai la Salernitana ed ora arriva l’Avellino storica rivale dei granata. Capuano è sempre stato tifoso della squadra della sua città. Nel 2014 prima di una sfida alla Juve Stabia, squadra da lui allenata dal 2006 al 2008 aveva dichiarato: “Ho sempre tifato Salernitana da bambino e ho sempre sognato di allenarla. Sono fiero e orgoglioso di essere salernitano: sarei un ipocrita se dicessi che non mi auguro una vittoria dei granata nel derby”. Il tecnico 54enne, quindi, aveva già dimostrato di essere un professionista accettando incarichi al di là della fede calcistica.
Non ha mai fatto mistero, però, che il suo più grande rimpianto è stato quello di non aver mai allenato la Salernitana pur essendo stato vicinissimo sia nel 2003 con Aliberti, poi nel 2012 con Lotito. “Siamo sempre noi allenatori a pagare quando non arrivano i risultati – queste le parole di Capuano prima del playout 2019 per la permanenza in Serie B tra Salernitana e Venezia – Io in panchina? Non rimembriamo sempre le stesse cose, a Salerno ha allenato anche il fornaio e solo io non ho avuto questa occasione. A livello di motivazioni sarei stato più forte di Mourinho e Guardiola messi insieme. Sono situazioni in cui ognuno agisce in base alla propria indole, sicuramente non sarei stato piatto”.
Chissà quale sarà l’accoglienza del Partenio-Lombardi per Capuano, da sempre noto nell’ambiente salernitano, diventato famoso in ambito nazionale per le sue sfuriate tra cui quella ad Arezzo. Celebre è l’episodio dell’8 ottobre 2015, quando un suo sfogo registrato in segreto da un suo giocatore, Sperotto, poi fatto fuori rosa, divenne virale a seguito di una sconfitta in amichevole dell’Arezzo contro il Lucignano (squadra del campionato di Promozione Toscana). Capuano ora si è presentato dicendo: “Per me è come allenare il Real Madrid. Amo già i tifosi dell’Avellino, è un sogno che si realizza. Lo aspettavo dal 1996. Sono fiero e orgoglioso di allenare in questa piazza che è un desiderio di tutti e un privilegio per pochi”.
Dichiarazioni che sembrano alquanto singolari nonostante il temperamento del personaggio Capuano. Come strana è stata anche la modalità dell’esonero di Ignoffo. L’allenatore, infatti, mentre stava dirigendo l’allenamento, ha scoperto dell’esonero dai giocatori e dai tifosi che hanno scoperto sui social dell’incontro della dirigenza con Capuano. Figuraccia come ha confermato il DS Di Somma: “Ho fatto una pessima figura. Prima eravamo orientati alla riconferma e poi un ripensamento. Dopo 4 sconfitte bisognava dare una svolta e Capuano è l’allenatore ideale”. Ignoffo, però, con grande classe ha dichiarato: “Resterò sempre legato a questa città e sarò il primo tifoso dei Lupi”.
Si riaccende, quindi, la rivalità Salernitana-Avellino nonostante la differenza di categoria. Strano, poi, che a decidere le sorti di Ignoffo siano stati proprio due ex giocatori della Salernitana (Scarpa e Calil). I due, infatti, sono stati artefici della rimonta da 0-1 a 3-1 che nello scorso turno a regalato il derby alla Paganese e la panchina a Capuano. L’uomo di Salerno giunto per risollevare l’Avellino. Chissà se rimarrà alla guida della squadra in caso di promozione con vista, possibile, sul derby con la Salernitana. Rivalità che si è riaccesa per la scelta di Capuano ma che non riguarda solo il calcio. Si disputerà in serata, infatti, nella pallacanestro lo scontro in A2 tra Scandone Avellino e Virtus Arechi Salerno: giornata di derby a tutto tondo.
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