Anche se il clima con giornate più primaverili che autunnali ancora non fa pensare al Natale in realtà non manca così tanto, o comunque non manca molto alla data fissata per l’inaugurazione delle installazioni. Il 15 novembre, infatti, la manifestazione che durerà almeno fino alla fine di gennaio 2020, sarà inaugurata come da tradizione nella Villa Comunale.
LE NOVITA’ DELL’EDIZIONE 2019/20
Diverse le novità che caratterizzeranno quest’edizione: in piazza Flavio Goia, via il tempio, che sarà sostituito da un albero che si ramificherà su tutta la piazza andando ad “accendere” il cielo con le sue fronde luminose. Inoltre sono previsti per promuovere al meglio l’appuntamento salernitano anche gemellaggi con altri eventi nazionali.
IL COSTO
Due milioni e 567 mila euro. Questo il costo delle installazioni luminose: spesa finanziata per 2 milioni e 250 mila euro dalla Regione mentre il resto sarà messo dal Comune di Salerno. Intanto, tra le novità per cercare di arginare il caos che si crea nella viabilità tra le novità quella relativa ai parcheggi. Verranno installati, nei pressi dei caselli autostradali e della Tangeziale, dei tabelloni informativi aggiornati in tempo reale e sui quali saranno indicate le disponibilità dei posti auto del centro città.
Quasi 3 milioni di spesa????????????!!
E la città sporca che cade a pezzi…….Senza né servizi pubblici, né controlli, né trasporti……
Certo che con 3 MILIONI si potrebbe finanziare la manutenzione ordinaria annuale di strade, parchi, giardini, monumenti e Lungomare… Peccato il delirio per questa Fiera, che porta solo cafoni, caos di auto e gentaglia, inquinamento e ancora più sporcizia, con i residenti tappati in casa e la città in mano ai barbari, quando già i salernitani… lasciamo perdere… Almeno durasse 4-5 settimane: no, ci vogliono più di due mesi! Viene da chiedersi: cui prodest, Mr. De Luca?
Sono uguali agli anni scorsi…vengono spostate da un quartiere all’altro…
Siamo governati da gente ignorante perché essi sono espressione dell’ignoranza dilagante. Penso che siamo al punto di non ritorno. Rassegnamoci
3 milioni di euro x far vendere qualche caffè e pizzetta in più.Mentre la città è invasa da sporcizia e topi dovunque
Trovo giusto che si possa auspicare che certe risorse sarebbe più opportuno destinarle anche alla manutenzione delle strade, alla pulizia delle stesse, alla raccolta dei rifiuti, ai trasporti, ecc.
Sorprende invece leggere commenti riguardanti il fastidio dei salernitani, ogni volta che c’è qualche manifestazione che coinvolge la città. Ora sono le Luci d’artista. Prima il Raduno dei marinai. Poi le manifestazioni per la festa del Santo Patrono. Poi se ci dovesse essere la tappa o il solo passaggio del Giro d’Italia. E mi fermò qui.
Ma è veramente così tanta l’insofferenza dei cittadini per i disagi che devono sopportare??
E infine, esiste una certificazione che i visitatori siano tutti dei cafoni. Non credo, ad esempio, che sia solo loro responsabilità se, quasi quotidianamente, si assiste in giro all’indecoroso spettacolo di sacchetti, cartacce, cicche di sigarette, bottigliette, ecc. sparpagliate ovunque, tranne ove prescritto.
tutti questi soldi all iren per questi due fiori brutti. ma pensate alla manutenzione della città
torna IREN , tornano le solite brutture , sempre le stesse, cambia solo l’ ubicazione.
ma perchè le luci francesi erano belle? L’anno scorso si è toccato il fondo
Ghe bellooo
Opere floreali…….??????
Mi spiace leggere sempre i soliti commenti inutili di chi ancora non ha ben capito che questi soldi DEVONO essere spesi per questo genere di manifestazioni! Ogni anno, il budget di spesa prevede una divisione delle quote. X per le luci, Y per le strade, W per questo e Z per quello…
Tra l’altro è agghiacciante leggere sempre e solo di lamentele perché ci sono le luci, perché ci sono i marinai, perché c’è la strasalerno… Guarda caso, quando c’è la Salernitana nessuno si lamenta… La pagliacciata al vestuti con i cori per i 100 anni della Salernitana non viene presa in esame per le lamentele… Mi spiace dirlo ma la mentalità provinciale che regna in città è non solo dilagante ma anche drammaticamente alta!
Salerno? Bagno sul pennello, Salernitana e passeggiata a lungomare, torneo di Santa Teresa e milza di San Matteo! Il salernitano è contento così!
Punto 1 – Se la città è sporca l’immondizia non cade dal cielo ma viene abbandonata dai salernitani che secondo l’eterna logica del “io pago e quindi posso fare ciò che voglio” , si sentono in regola devastando la città con i loro incivili riti di abbandono dei rifiuti in ogni dove.
Punto 2 – Grazie a Dio le luci d’artista vengono curate da IREN; in tal modo i soldi rimangono in italia ed allo stesso tempo si crea lavoro
Punto 3 – Perché ogni manifestazione che porta turismo è criticata come portatrice di cafoni ?. Ricordo che al centro dell’esperienza turistica è il “turista” definito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (World Tourism Organization, Agenzia specializzata delle Nazioni Unite) come colui che viaggia in paesi diversi dalla sua residenza abituale e al di fuori del proprio ambiente quotidiano, per un periodo di almeno una notte (quindi persona che ha capacità di confrontare la città che visita con quella precedente).
Mi soffermerei sulla etimologia (origine) della parola “cafone” che, come riportato nel Devoto-Oli Vocabolario della lingua italiana, deriva dal verbo cavare nel senso di ‘scavare, zappare, rivoltare la terra’, nobile arte grazie alla quale ogni giorno possiamo portare in tavola le prelibatezze della terra.
Prima di usare il termine appena illustrato consiglierei a molti salernitani di guardare alle proprie origini ed al tempo stesso di ricordare che essi stessi non hanno ricevuto alcuna investitura divina o terrena per cui sono superiori ad altri.
Se proprio soffrite tanto ad accogliere forestieri perché non indite un referendum per porre delle barre agli ingressi della città ed alzare delle mura che riparino dall’invasione del nemico ?
Siate seri e ringraziate Dio se ‘è ancora chi porta soldi alla vostra città.
Expat, “questo genere di manifestazioni” non vuol dire “queste manifestazioni”, ci hai mai pensato?? c’è un mondo oltre al crescent e alle lampadine d’artista (che non ho mai capito chi è)! Ok, sono per eventi turistici, ma perchè non pensare a un cartellone di eventi “minori” e sparsi nei vari quartieri o frazioni ad esempio?
Mi compiaccio che il mio precedente commento abbia stimolato altri lettori ad esprimere opinioni diverse e fuori del coro, stupidamente negative, e tutte volte a demolire la manifestazione delle l’Luci d’Artista. Credo che siano solo strumentali e mirate a colpire l’immagine di chi anni fa ne ha intuito la valenza ai fini della valorizzazione della città, che non è solo questo. Posso testimoniare che molte persone hanno cominciato ad interessarsi di Salerno e a chiedere informazioni sulla sua entità proprio in virrtù della risonanza che questa manifestazione ha avuto al di là dei confini cittadini.
Sorprende poi l’insistenza con cui molti “salernitani” tendono a stigmatizzare la presenza dei cafoni.
Ciò detto, oltre la dotta citazione etimologica fatta da Anonimo NA, ne conosco anche una un po’ più terra terra. Sembra che quando arrivavano i contadini in città avevano al seguito gli asini che portavano frutta e verdura. Ebbene, gli animali venivano tirati “ca fune”, cioè a mezzo di una fune. Di qui il termine.
Chiusa tale parentesi, se andiamo agli anni del dopo guerra, di persone immigrate a Salerno dalla provincia e anche dalla Basilicata c’è ne furono a migliaia. Dato che generalmente si identificano i cafoni con i forestieri, sarebbe facile dire che di “cafoni” stanziali, anche se naturalizzati, c’è ne sono parecchi. Forse questo spiega i tanti comportamenti poco ortodossi tenuti da tanti “cittadini”.
Quindi converrebbe andarci piano con certe affermazioni.
Il periodo più consono alla esposizione di queste istallazioni “artistiche” va dall’Immacolata alla epifania. Un mese è più che sufficiente. Perché torturare la pazienza dei salernitani per così tanto tempo? Tre mesi sono una follia.
Io non ho un’attività commerciale né vivo di turismo, non credo però che le orde di “cafonazzi”, che a volte e nei fine settimana sciamano.per le strade cittadine, portino chissà quale ricchezza. D’altronde, è solo il bisogno di “pascolo” che spinge interi gruppi a spostarsi in tipica formazione carovaniera, esponendo in evidenza e in magnifico stile bovaro il marchio della maggiore squadra calcistica regionale, autosufficienti in tutto e per tutto. Ma ci sta. Salerno si trova in Campania. Se si fosse trovata in Trentino, per esempio, sarebbe stata Bolzano. E invece è Salerno, prendere o lasciare. Chi la lascia, è proprio la Campania con le sue luci d’artista che vuole lasciare.
P.s. Cosa c’entrano i tre milioni spesi per le luci, con la splendida e spontanea manifestazione dello scorso 19 giugno (e non mi riferisco a quella cafonata a Piazza della Concordia con il gobiernatore)?
Il senso di questa misteriosa questione risiede tutta nella mente di chi l’ha posta.
Credo che bisognerebbe mettersi d’accordo con se stessi. O si ritiene che è molto meglio e gratificante chiudersi nel proprio piccolo e vivere in una relativa tranquillità, oppure si desidera che i luoghi in cui si vive abbiano una visibilità che vada al di la dei loro confini, richiedendo però maggiori impegni e, perché no, anche dei disagi.
Forse la doppia aspirazione di Salerno si giustifica con l’immagine del suo Santo Patrono.
La venuta di grandi architetti di fama mondiale ha prodotto in città dei capolavori architettonici che vengono citati nelle riviste specializzate e con essi si indica la sede di ubicazione, cioè Salerno. Molti si sentono gratificati da questo risultato. Eppure non sono mancati, e tuttora esistono, coloro che con tenacia e determinazione hanno tentato di impedirne la realizzazione.
Prendiamo la squadra di calcio. Se milita in serie C o addirittura in serie inferiori, la città non risente di alcun ritorno riflesso. Viceversa, se è in B o addirittura in A, come molti auspicherebbero, la ribalta per la squadra e per la città sarebbe di tutt’altro livello. E’ chiaro che in occasione di incontri casalinghi con le squadre più titolate mobilitazione, disagi, ingorghi sarebbero fuori del comune. Ma … probabilmente le lamentele sarebbero quasi inesistenti.
C’è da concludere allora che esistono “manifestazioni” e “certe manifestazioni”?
Si potrebbero fare molti esempi di eventi che, sia pure di durata inferiore e anche di maggior risonanza, proiettano il nome del luogo che li ospita in un ambito molto vasto. A mente cito la Formula 1 a Montecarlo o Singapore, il Palio di Siena, la Regata storica di Venezia e tante altre, meno note ma pure ripetitive, tutte che al loro avvento, influiscono sull’assetto cittadini e provocano mugugni e malumori. Fatti i dovuti distinguo, le Luci d’artista (chiunque … esso sia) rientrano in questa categoria e, salvo una sommossa popolare, ritengo che sopravviveranno.