Lieto, difeso dall’avvocato Giovanni Sofia, era stato rinchiuso nel carcere romano di Regina Coeli. L’interrogatorio si è tenuto ieri pomeriggio alla presenza del Gip del Tribunale di Salerno, Pietro Indinnimeo e del pubblico ministero che ha coordinato l’inchiesta.
Lieto si è difeso per due ore, rispondendo a tutte le domande ed ha fornito una sua versione dei fatti, compreso sulla telefonata intercettata dagli inquirenti.
Non si è invece parlato del contenuto delle chat del telefonino che gli è stato sequestrato al momento dell’arresto. Si tratta di un capitolo dell’inchiesta che sta svolgendo la guardia di finanza di Salerno che arriverà a maturazione più avanti.
Lieto, 56 anni, da trentanni tra i principali collaboratori della Rai e autore di importanti programmi televisivi, era dato in rampa di lancio per la direzione di Rai Uno.
Eppure di tutta questa vicenda – scrive Gianni Colucci sul Mattino – rimarrà proprio l’espressione di esultanza che Lieto rivolge al telefono a Mauriello: «Ma io lo sapevo che lo poteva fare solo un presidente sto gol». Il produttore televisivo annuncia nell’intercettazione: «È arrivato il dispositivo». Mauriello replica: «E lo so» e Lieto, sempre al telefono incalza: «e quindi un gollone, un gollone, un gollone».