Il giovane aveva saputo della esistenza della protesi peniena dal medico e aveva subito chiesto se fosse possibile essere sottoposto all’operazione per avere una vita sessuale come tutti i suoi coetanei. I professori Mirone e Ralph, con un intervento eseguito per la prima volta in Italia. I medici gli hanno impiantato una protesi peniena biocomponente, che provoca una erezione simile a quella fisiologica.
La patologia
Il ragazzo è affetto da una rara patologia. Si tratta di una megalouretra congenita, che colpisce un persona su 100mila. Essa consiste in una malformazione dell’apparato uro-genitale caratterizzata dalla dilatazione e dall’allungamento dell’uretra del pene associata con una disgenesia, ovvero una formazione incompleta, dei corpi cavernosi che sono responsabili dell’erezione.
La malattia causa un incompleto svuotamento delle urine, disfunzione erettile, grave impotenza e una grave insufficienza renale. Per correggere il difetto congenito sono stati necessari diversi interventi chirurgici, da quando il paziente era neonato. Il primo eseguito a 6 mesi di vita, poi altri tre per trapianto di rene, con particolari precauzioni perché il ragazzo soffre anche di trombofilia. Quest’ultima comporta la tendenza alla ipercoagulazione del sangue e quindi la formazione di trombi.