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Salerno: delitto a le Fornelle, niente sconti per Luca. La condanna è definitiva

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La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali di Luca Gentile, il giovane salernitano, che nel febbraio del 2016 uccise il padre della fidanzata, Eugenio Tura De Marco, nella sua abitazione, nel centro storico di Salerno. I legali del ragazzo, gli avvocati Lezza e Gassani, avevano presentato ricorso ai giudici della Cassazione per il riconoscimento delle attenuanti generiche.

Gentile era stato condannato in primo grado a 20 anni, poi a 16 anni ed 8 mesi in Corte d’Appello. L’omicidio avvenne la sera del 18 febbraio. Gentile in un primo momento raccontò di aver reagito all’ennesimo approccio sessuale del suocero, colpendolo con un coltello trovato in casa. Il movente starebbe nell’intenzione di Tura de Marco di imporre la fine della relazione tra la figlia Daniela e Luca Gentile.

Diversi i messaggi telefonici che i due si scambiarono dopo il delitto. Nelle conversazioni recuperate dai carabinieri del Racis, è emersa anche la messinscena studiata dai fidanzati per non destare sospetti: telefonate e messaggi arrivati sull’utenza di Eugenio De Marco, quando era già morto, fino alla chiamata che la figlia fa al 112 perché preoccupata per il padre. Per lei il pm Elena Guarino ha chiesto 21 anni di carcere accusandola di concorso morale nell’omicidio del padre in quanto avrebbe rafforzato il proposito criminoso del fidanzato.

fonte Liratv.com

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