«C’è una profonda crisi che attanaglia il settore del commercio e da cui non possiamo nasconderci – ha spiegato il presidente Esposito – Il commercio è messo a dura prova dall’online».
Al giorno d’oggi, infatti, acquistare è diventato a portata di click, basta collegarsi ad una grossa multinazionale, scegliere e procedere al pagamento, per poi vedersi arrivare la merce acquistata direttamente a casa, mettendo sempre più in ginocchio i cosiddetti negozi di vicinato che, dal 2017 ad oggi, vivono una crisi senza via di uscita.
«A livello sindacale combattiamo le grandi imprese – ha aggiunto il numero uno di Confesercenti Salerno – Noi siamo per la tutela degli esercizi di vicinato anche per favorire la vivibilità del territorio e dare alle famiglie la possibilità di uscire, visitare i negozi e acquistare».
Solo pochi mesi fa, infatti, la Confesercenti ha presentato un progetto innovativo in collaborazione con la Camera di Commercio e l’Università di Napoli, concentrato sul mondo dei social ed è da qui che parte la scommessa dei centri commerciali naturali, portandoli nell’era digitale.
“Innovazione e tradizione”è infatti lo slogan che accompagna questo progetto che la possibilità di crearsi una “reputazione social” che andrebbe, di fatto, ad incrementare le vendite, anche invogliando le famiglie ad uscire di più e soffermarsi maggiormente sui piccoli negozi piuttosto che scegliere l’online o i grandi magazzini. A soffrire maggiormente per il commercio sono le città senza centro storico, i piccoli comuni e tutte quelle zone che non vivono di turismo.
E di fatti, in questo contesto, un ruolo importante potrebbe svolgerlo la manifestazione Luci d’Artista che, ad oggi, vive una grande contraddizione: la zona del centro, maggiormente frequentata da turisti e la zona orientale che, come ogni anno, finisce nel dimenticatoio dell’amministrazione comunale, facendo soffrire ulteriormente il commercio.
«C’è un periodo di crisi che va avanti dal 2017», spiega ancora Esposito secondo cui la colpa non è solo dei grandi centri commerciali: «molti hanno fallito la loro mis sion: non è inusuale, infatti, trovare strutture con negozi chiusi». Per Confesercenti Salerno, infatti «è calato il potere d’acquisto delle famiglie. E’ un sistema su base negativa perchè le famiglie non acquistano più come una volta».
Abbassando le ore di lavoro si darebbe più tempo, ed energia (perchè tutte queste ore stancano e la sera rimane letteralmente poca energia per andare a fare acquisti…), sostituendo in parte il problema dell’online. Inoltre le multinazionali multimilionare online (Amazon in primis) vanno tassate molto ma molto di più.
Devono abbassare i prezzi, il loro margine di guadagno si deve abbassare, si devono accontentare dello scarto di spese di spedizione inferiore e sconto per acquisto di grossi volumi …….se i fitti le tasse i contributi vengono fatti pagare all’acquirente il commerce on line sarà sempre più appetibile ….iniziate a fare cartello e cercate di far abbassare il costo dei fitti dei locali ….altrimenti tra un po’ ci saranno solo bar ristoranti e artigiani …..il resto abbigliamento in primis scomparirà.