“La nostra convinzione è che non sarebbe stato eticamente corretto procedere con lo studio” si legge nelle conclusioni dei ricercatori.
Non esiste un consensus internazionale su come gestire le gravidanze sane che durano più di 40 settimane, sebbene sia generalmente accettato che vi sia un aumento del rischio di effetti avversi per la madre e il bambino oltre le 41 settimane.
Lo studio, guidato dall’ospedale universitario Sahlgrenska di Göteborg, puntava ad esaminare 10.000 donne in 14 ospedali. Il lavoro, riferisce ‘The Guardian’ è stato interrotto bruscamente nell’ottobre 2018, e all’epoca aveva coinvolto solo un quarto delle gestanti programmate. Ma i sei decessi sono stati ritenuti un rischio eccessivo per le donne arrivate alla 43.ma settimana di gestazione. Nessun bambino è morto nel gruppo le cui gravidanze si erano concluse una settimana prima.
I dettagli dello studio sono stati resi noti solo di recente, sul sito dell’Università di Göteborg. E le immediate conseguenze della ricerca interrotta “potrebbero consistere in un cambio delle linee guida, con la raccomandazione di indurre il parto non oltre la 41.ma settimana di gestazione”.
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