L’adozione dei provvedimenti di Ammonimento da parte del Questore è scaturita a seguito degli interventi effettuati dalle Forze di Polizia, su richiesta delle vittime dei maltrattamenti in occasione degli ultimi recentissimi episodi di violenza.
In particolare per B.S., già più volte deferito all’Autorità Giudiziaria per maltrattamenti in famiglia, nei giorni scorsi gli agenti della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione Generale – Sezione Volanti sono intervenuti presso l’abitazione della donna che mostrava evidenti segni di aggressione sul corpo con copiose perdite di sangue. La stessa dichiarava di essere stata percossa con violenza per l’ennesima volta dal figlio.
Per quanto riguarda A.A., recentemente è stato deferito all’Autorità Giudiziaria dai militari della Stazione Carabinieri di Amalfi poiché resosi responsabile di maltrattamenti in famiglia a seguito di denuncia dell’anziana madre che denunciava ai tutori dell’ordine di aver subito reiterate condotte persecutorie da parte del figlio, nonché di episodi di percosse ed ingiurie protrattisi negli anni fino all’ultima aggressione avvenuta nei giorni scorsi.
Gli agenti della Polizia di Stato della Divisione Polizia Anticrimine, ricevuta la comunicazione dei reati descritti dalle Forze di Polizia intervenute nell’immediatezza, hanno rapidamente attivato l’istruttoria volta all’emissione dei provvedimenti di Ammonimento per entrambi gli autori delle condotte sanzionate.
Sempre nell’ottica della tutela delle persone più deboli, materia per la quale vi è molta sensibilità non solo da parte del legislatore, più volte intervento sull’argomento, ma anche delle Forze di Polizia e delle Autorità preposte alla salvaguardia e tutela della sicurezza dei cittadini, nei giorni scorsi il Questore di Salerno, a seguito di istruttoria effettuata dagli agenti della Divisione Polizia Anticrimine, ha irrogato a L.F.E. di anni 35, residente in altra provincia, il provvedimento del Divieto di ritorno ai sensi del D.L. 159/2011. Il provvedimento si è reso necessario a seguito delle reiterate condotte persecutorie e di minacce commesse nei confronti dell’ex coniuge.