Si legge nella lettera: “Quotidianamente questa amministrazione riceve segnalazioni relative ad emissioni maleodoranti provenienti dalle fonderie Pisano. I cittadini lamentano soprattutto la notevole ricaduta negativa sulla qualità della vita della esposizione a tale fastidio, giacché nella percezione degli istanti risulta abbondantemente superata la soglia della normale tollerabilità, tanto da paventare persino il pericolo di ripercussioni sulla salute”.
“Le proteste dei cittadini – scrive Napoli – evocano interventi risolutivi e sono riportate dalla stampa locale, in maniera pressante e frequente, tanto da ingenerare allarme sociale. A tale proposito sono finanche, pervenuti appelli a firma di comitati cittadini, a che siano esercitati poteri straordinari, volti a far cessare questo stato di fatto”.
“Orbene, come è noto, l’uso degli strumenti eccezionali richiesti, può essere giustificato solo laddove manchino strumenti ordinari e adeguati alla soluzione della problematica ambientale prospettata e accertata dagli organi competenti, infatti in carenza di riscontri tecnici, si tratterebbe di mere e soggettive molestie olfattive”.
“Pertanto, – sottolinea il primo cittadino – si ritiene necessario che la questione sia affrontata in via definitiva e in termini oggettivi mediante l’accertamento tecnico di competenza delle autorità in indirizzo, volto a stabilire se le emissioni odorigene, provenienti dall’esercizio dell’opificio Pisano, siano contenute nei parametri di legge e ove, invece, siano accertati sforamenti dai valori limite di emissioni delle concentrazioni odorigene, si provveda con ogni urgenza ad adottare i provvedimenti conseguenziali idonei a ripristinare condizioni di normalità, al fine di scongiurare qualsiasi pericolo per la cittadinanza”.