Monete da 1 e 2 centesimi, lo stop nei supermercati: polemiche a Pontecagnano

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Addio alle monetine da 1 e 2 centesimi di euro. Per il momento nei supermercati Conad che a breve potrebbe essere seguito anche dagli altri.  Da alcuni mesi, infatti, nei punti vendita del gruppo di distribuzione sono comparsi volantini in cui si annuncia l’arrotondamento dei prezzi al multiplo di cinque più vicino, per eccesso o per difetto.

Insomma, se il conto dirà 5,57 si pagherà 5,55 euro, se sarà di 5,58 si salirà a 5,60. L’unico per pagare il conto esatto sarà avere la cifra precisa in centesimi nel proprio portafoglio.

È l’effetto dello stop alla produzione di monetine deciso dallo Stato a inizio 2018: i cartelli sono apparsi un po’ in tutti i supermercati  una volta che vanno a esaurimento le scorte di bronzini.

Dal 1° gennaio del 2018 infatti le monete da 1 e 2 centesimi non vengono più coniate dall’Italia e continuano comunque a circolare fino ad esaurimento, mantenendo il loro valore legale. Con un inevitabile conseguenza: il possibile aumento dei prezzi, anche se a tutt’oggi di statistiche ufficiali ancora non ce ne sono.

Per evitare il rischio del ritocco al rialzo dei prezzi, la legge ha già chiarito che nel caso di pagamenti in contanti i prezzi vengano arrotondati per eccesso o per difetto al multiplo di 5 più vicino, come ha fatto Conad.

Del resto, è solo una questione di numeri: dall’ingresso dell’Italia nell’euro, le monetine rosse hanno raggiunto la cifra di oltre 6 miliardi di pezzi. E il cui peso è soprattutto economico: per ogni moneta da 1 centesimo i costi a carico dello Stato ammontano a 4,5 centesimi, mentre per ogni moneta da due centesimi si spendono 5,2 centesimi.

Tra i Conad in provincia di Salerno quello di Pontecagnano da tempoha esposto il cartello. Alcuni clienti, però, hanno segnalato il caso alla nostra redazione chiedendo lumi sulla questione mostrando una certa sorpresa, davanti alle casse, durante le operazioni di arrotondamento per eccesso o per difetto

5 Commenti

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  • Episodi spiacevoli già in diversi supermercati di Salerno dove il registratore di cassa non arrotonda sul totale della spesa ma sui singoli prodotti.
    Per capirci: se compro dieci confezioni a 98 centrsimi l’una non pagherò euro 9,80 bensì euro 10,00.
    Gira, gira il cetriolo…

  • Bene, allora perchè non far sparire, sempre per legge, quei troppi prezzi sui cartelli e volantini che finiscono sempre per nove (es. 49,99, 2,99, 14,999) e che tanto piacciono ai commercianti?

  • l’arrotondamento si potrebbe/dovrebbe fare sulla base totale della spesa e non su singolo prodotto… difficile trovare un prodotto che costa 1.02 quindi 1.00… ennesima fregatura…
    PS: i prezzi 49.99 – 2.99 – 89.99 sono stratagemmi commerciali… 49.99 = spendo non 50 ma meno… si chiama marketing 😉

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