“Con questa politica il Governo sceglie di marginalizzare la nostra categoria anche attraverso la moltiplicazione di adempimenti fiscali, tanto inutili quanto dispendiosi, senza avere il coraggio di mettere le mani, riordinandola, in quella illegittima giungla contrattuale della quale si avvantaggiano solo soggetti che, fuori da ogni regola e, spesso da ogni legalità, continuano a tenere in ostaggio un settore che contribuisce con circa 40 miliardi l’anno al bilancio dello Stato” aggiungono i sindacati. I benzinai protestano contro misure quali la fatturazione elettronica, la modifica degli Isa ( l’Indice Sintetico di Affidabilità) che “risultano fortemente penalizzanti per i gestori carburanti (che, è bene ricordarlo, percepiscono un margine che non supera il 2% del prezzo pagato dagli automobilisti), i Registratori di cassa Telematici per fatturati di 2 mila euro/anno”, oltre che per l’introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera, in formato elettronico, da digitalizzare a mano. Secondo i gestori si tratta di “tutti adempimenti inutili fatti per scaricare sull’ultimo anello della filiera, il più debole, oneri e costi e finanche provvedimenti penali per errori formali”