Si tratta di una norma iniqua che rischia di avere conseguenze devastanti su imprese e Pubblica amministrazione tanto più che la disposizione esclude la possibilità, per le medesime imprese appaltatrici/subappaltatrici, di versare i contributi previdenziali, assistenziali ed i premi assicurativi per i dipendenti impiegati nell’esecuzione della commessa, mediante la compensazione con propri crediti fiscali”.
Lo chiede con forza l’Ance Aies Salerno con una specifica lettera inviata da presidente Vincenzo Russo alla rappresentanza parlamentare del territorio. “Ci viene richiesto – sottolinea Russo – un nuovo adempimento che obbliga le imprese ad anticipare le ritenute effettuate.
L’introduzione di tale meccanismo – conclude – aggraverà pesantemente la gestione amministrativa delle commesse, per tutti i soggetti coinvolti nell’operazione, dal committente fino al subappaltatore o subfornitore, rischiando di paralizzare l’esecuzione dei contratti”.
Si stima, infatti, che questa misura determinerà un costo per le imprese salernitane pari a circa 12 milioni di euro all’anno e un’ennesima complicazione burocratica per il settore.
Un impatto enorme, per un sistema produttivo già stremato dallo split payment (2,4 miliardi di liquidità in meno), dai ritardati pagamenti della Pa (8 miliardi di arretrati), che unito all’impossibilità di compensare i contributi assistenziali e previdenziali con i crediti fiscali, sempre prevista all’art.4, mina la sopravvivenza delle imprese.
L’Ance attende quindi un immediato intervento del Governo, come annunciato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l’Assemblea dell’Associazione dello scorso 30 ottobre, per risolvere il gravissimo problema.
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