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Senza gol non si vince, l’attacco resta un problema da risolvere

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La sconfitta di Cremona ha fatto scattare il solito ripetitivo campanello d’allarme: per vincere ci vogliono i gol e soprattutto gli attaccanti. La triplice occasione allo Zini fallita nell’ordine da Gondo, Kiyine e Lombardi ha fatto riflettere sulla poca pericolosità negli ultimi sedici metri della Salernitana. Il tabellino parla chiaro: Jallow 4 gol: due all’esordio con il Pescara, uno a Pisa, infruttuoso, e il raddoppio con l’Entella. Poi Djuric un solo gol, il 3 a 2 a Livorno. Giannetti: una rete all’attivo. Zero centri per Gondo e ovviamente Cerci.

Proprio la questione Cerci sta animando il dibattito in queste ore negli ambienti del tifo. Le aspettative sull’ex Milan sono state altissime fin dall’inizio. Arrivato il 7 agosto tre mesi dopo di Cerci si hanno solo scampoli finali con Frosinone e Perugia e qualche altra sporadica apparizione. Neppure convocato contro la Cremonese Ventura ha detto che il giocatore sosterrà gran parte del test amichevole di giovedì per fargli rompere il fiato e abituarlo ad impieghi in campo più lunghi.

La questione Cerci purtroppo va letta in modo diverso. Cerci non è un bomber alla Ceravolo, per intenderci, ma uno che può creare le condizioni lì in avanti, se gioca da Cerci per i compagni. Pur prevedendo un recupero brillantissimo dell’ex Atletico Madrid servono attaccanti in grado di buttarla dentro l’ davanti. Ecco che la riapertura del mercato potrà portare in granata qualche novità. Moncini, Torregrossa, La Mantia ma anche Ceravolo apparso fuori contesto a Cremona. Tutte ipotesi importanti e suggestive al tempo stesso. Per vincere, se si vuol vincere servono i gol e gli attaccanti. La questione è tutta lì.

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