L’ispezione e gli accertamenti condotti sui luoghi, cui ha partecipato il servizio veterinario dell’ASL, hanno consentito di verificare la provenienza dei liquami e di ricondurla ad un allevamento bufalino insistente nell’area.
Ed infatti, i militari hanno constatato nei paddock di stazionamento dei capi la presenza di reflui zootecnici che in diversi punti, attraverso fori realizzati nella muratura, si riversavano in maniera diretta ed incontrollata nei terreni circostanti e che la vasca di raccolta dei reflui era colma oltre il livello di contenimento con conseguente tracimazione nei terreni circostanti.
Gli accertamenti tecnici esperiti anche con l’impiego di tracciante colorato, hanno inoltre disvelato la circostanza che parte dei reflui dei paddock, attraverso un sistema di tombini e condotte, viene convogliato e scaricato nei terreni sottostanti raggiungendo anche la strada comunale sottostante fino a giungere al corso d’acqua denominato “Malnome”
Per le circostanze accertate, vietate e sanzionate dal Testo Unico Ambientale, i militari hanno posto sotto sequestro l’intera area di circa 10.000 mq, i due paddock, il sistema di tombini e condotte utilizzati per lo scarico illegale, la vasca di raccolta e deferito alla AG il rappresentante legale della società responsabile dei fatti.