“La Mostra non è un semplice momento espositivo ma un progetto, teso a far comprendere le ragioni del mostrare, nate dall’idea di creare un dialogo tra i maestri dell’antichissima arte e le scuole di indirizzo artistico -ha ricordato il presidente della Camera di Commercio di Salerno, Andrea Prete- Un dialogo per progettare il futuro e offrire un’immagine di artigianato in cui contemporaneità ed antichità si passano il testimone in nome dell’oro”. “L’Oro si è fermato a Eboli” è stata anche un’esperienza che ha varcato i confini locali grazie a collaborazioni importanti come quella con l’ADI- Associazione di Designer Italiano. Tutto il percorso è stato e viene costantemente monitorato da un prestigioso Comitato Scientifico presieduto da Alfonso Andria. “Sono grato al Sindaco che, d’intesa con il Maestro Giarletta, ha voluto nominarmi presidente onorario di tale comitato – ha detto Andria- La Mostra giunge significativamente al culmine di una bella e feconda carriera artistica dell’Autore, che da sempre è ispirato dal genius loci sino ad incarnarlo, esprimendo una carica inesauribile. E dunque ha tanto ancora da dire e da fare”. La mostra, con ingresso gratuito, sarà visitabile tutti i giorni fino al 15 dicembre. Orari: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 16; la domenica dalle 10 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 21,30; i sabati di novembre (23, 30) solo pomeriggio dalle 16,30 alle 21,30. A dicembre tutta la giornata come per le domeniche. “Ogni tecnica ha una sua radice lontana ed ogni forma, pur nella sua contemporaneità, contiene sempre un archetipo, perché tutto ciò che nasce e viene creato ha sempre un precedente che rappresenta una delle fasi di un lungo ed inarrestabile percorso- ha fatto notare Giovanna Scarano, direttrice del Museo di Eboli- Il senso intimo della mostra va dunque ricercato proprio nel dialogo fra il mondo di Ieri e quello di Oggi, e pertanto nel legame fra reperti ed opere contemporanee , accostati anche nelle stesse vetrine espositive perché parlano lo stesso linguaggio raccontando storie diverse eppure simili che s’intrecciano fra loro in una grande storia comune”.
Presentazione Mostra “l’Oro si è fermato ad Eboli”
“La Mostra non è un semplice momento espositivo ma un progetto, teso a far comprendere le ragioni del mostrare, nate dall’idea di creare un dialogo tra i maestri dell’antichissima arte e le scuole di indirizzo artistico -ha ricordato il presidente della Camera di Commercio di Salerno, Andrea Prete- Un dialogo per progettare il futuro e offrire un’immagine di artigianato in cui contemporaneità ed antichità si passano il testimone in nome dell’oro”. “L’Oro si è fermato a Eboli” è stata anche un’esperienza che ha varcato i confini locali grazie a collaborazioni importanti come quella con l’ADI- Associazione di Designer Italiano. Tutto il percorso è stato e viene costantemente monitorato da un prestigioso Comitato Scientifico presieduto da Alfonso Andria. “Sono grato al Sindaco che, d’intesa con il Maestro Giarletta, ha voluto nominarmi presidente onorario di tale comitato – ha detto Andria- La Mostra giunge significativamente al culmine di una bella e feconda carriera artistica dell’Autore, che da sempre è ispirato dal genius loci sino ad incarnarlo, esprimendo una carica inesauribile. E dunque ha tanto ancora da dire e da fare”. La mostra, con ingresso gratuito, sarà visitabile tutti i giorni fino al 15 dicembre. Orari: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 16; la domenica dalle 10 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 21,30; i sabati di novembre (23, 30) solo pomeriggio dalle 16,30 alle 21,30. A dicembre tutta la giornata come per le domeniche. “Ogni tecnica ha una sua radice lontana ed ogni forma, pur nella sua contemporaneità, contiene sempre un archetipo, perché tutto ciò che nasce e viene creato ha sempre un precedente che rappresenta una delle fasi di un lungo ed inarrestabile percorso- ha fatto notare Giovanna Scarano, direttrice del Museo di Eboli- Il senso intimo della mostra va dunque ricercato proprio nel dialogo fra il mondo di Ieri e quello di Oggi, e pertanto nel legame fra reperti ed opere contemporanee , accostati anche nelle stesse vetrine espositive perché parlano lo stesso linguaggio raccontando storie diverse eppure simili che s’intrecciano fra loro in una grande storia comune”.